«MIHAJLOVIC è una persona forte» assicura Silvio Berlusconi, salito (anzi, sceso) a Milanello in visita pastorale. Be’, che la Proprietà non vada contro Sinisa Mihajlovic è già incoraggiante per il suddetto, che in tempi recenti aveva anche rischiato l’avvelenamento ad Arcore. Il Milan non esonera in corsa. Men che meno dopo due vittorie. La fiducia è quella cosa che più volte la si dà e più sembra perdere di valore. Eppure sulla capocciona di Miha si susseguono le benedizioni: «È una persona forte – ha ribadito il Grande Capo – è sempre stato convinto di poter fare risultati esprimendo un buon gioco. Certo, se avessimo vinto a Torino il distacco sarebbe di soli cinque punti: coi granata è mancato il possesso palla. Su questo c’è stato anche un dibattito aspro coi giocatori». Ecco il tecnico che è in Lui precedere il patron: « I miglioramenti recenti sono dovuti all’abbandono di schemi che non funzionavano. Il Milan deve essere sempre padrone del campo e del giuoco». Il pomeriggio scorre tra singoli e collettivo, strategie e urgenze. «Tornare in Champions è un imperativo categorico. Non possiamo stare fuori da semifinali e finali». E poi: «La commercializzazione del
brand (per gli amici, il marchio. ndr.) in Oriente può portare introiti per 200 milioni in soli tre anni, ma dobbiamo dominare in Europa». E ancora: «Il valore del Milan è stimato in un 1,3 miliardi, concretizzando questo valore potremo assicurarci i top player». Indi un pensiero a caro Bertolacci: «Gli ho detto che ci aspettavamo un altro giocatore, ma da domenica ha cambiato marcia. Da Genova mi dicono che emergeva da ottobre in poi. Si regoli». Toni ispirati per Donnarumma: «Bellissimo lanciare un sedicenne in serie A, sarà il nostro portiere per i prossimi venti anni: in quel ruolo i miei successori non avranno bisogno di investire, sono invidioso». Toni dolenti per Menez: «Che peccato quel problema alla schiena, avrebbe giocato dietro a Bacca e Balotelli». Il tecnico che è in Silvio resta militate e soffiante sul collo di Miha: «Mario non deve più svariare sulle fasce come in passato, lo voglio vedere sempre in propensione offensiva». Il Grande Capo si accommiata parlando di Mister Bee e della Trattativa: «Ho letto cose allucinanti. I soldi che Taechaubol investirà nel Milan non sono miei capitali all’estero. A Lugano ci sono andato solo per incontrare un suo rappresentante. Tra l’altro credo che Bee prederà un nuovo consulente…».
Corriere dello Sport