Calcio. Bologna: “Destro, al diavolo il passato”

mattia destroIL MOMENTO DECISIVO della stagione si avvicina. Iniziata la risalita, è il momento di completare l’opera: per il Bologna e, soprattutto, per Mattia Destro. La ripresa della stagione dopo le feste natalizie, coincide con l’ingresso nel vivo del campionato. La fine del girone di andata è a due passi e girata la boa di metà stagione si aprirà la lunga volata finale: verso la salvezza, prima, e l’Europeo, poi. Per l’attaccante è il momento di prendere il toro per corna: trascinando i rossoblù a suon di reti per bussare alla porta del ct Antonio Conte.
D’altronde, è con questi obiettivi che Destro, in estate, ha accettato la sfida propostagli dal Bologna: tornare protagonista e diventare leader. Ciò che non è riuscito a essere a Roma e Milano.

PROPRIO da Milano l’attaccante di Ascoli Piceno riprenderà il cammino insieme al suo Bologna, mercoledì. Da San Siro si congedò, con tanto di gol da ex contro la Roma, lo scorso 9 maggio. Era arrivato il 30 gennaio 2015, in prestito con diritto di riscatto. Non sono bastate tre reti, compresa quella dell’ex, per convincere i rossoneri a puntare su di lui. Destro avrebbe concluso in panchina, contro Torino e Atalanta, la sua avventura rossonera. Scaricato, è tornato nella capitale. Fino alla chiamata del Bologna, dove è arrivato in treno tra due ali di folla, scene già viste al momento del suo arrivo a Milano.
Diverso è stato il trattamento che gli hanno riservato sotto le Due Torri nel prosieguo: nel momento della difficoltà (zero gol nelle prime dieci giornate), nessuno nell’ambiente rossoblù lo ha discusso. Non un fischio da parte del Dall’Ara, alcun dubbio sulle sue qualità è stato sollevato. Tutt’al più ci si chiedeva dove fosse finito il vero Destro. E’ cambiato l’allenatore, non la centralità della punta nel progetto: così con l’arrivo di Donadoni Mattia si è riscoperto bomber di razza.
Cinque gol in sette giornate, recita il ruolino di marcia di Destro dall’arrivo del nuovo tecnico. Di più: cinque gol in sei partite giocate, perché il numero dieci ha saltato la trasferta di Torino, complice lo ‘spogliarello’ seguito al rigore realizzato contro la Roma e il cartellino giallo rimediato quando era già diffidato.
Del gol ai giallorossi è stato detto, ma la sua risalita era cominciata già con l’Atalanta, nella prima gara della gestione del nuovo allenatore ed è poi proseguita con la doppietta al Napoli e la rete all’Empoli. Eccezion fatta per quest’ultima, le altre hanno sempre contribuito a portare punti in cascina. Ma anche contro i toscani l’attaccante marchigiano non ha lesinato energie, svariando, conquistando la punizione del momentaneo 2-2 di Brienza, lottando su tutti i palloni come ai tempi di Siena e della sua consacrazione.

TOGLIERSI l’etichetta di bomber d’area di rigore per tornare a essere una punta completa, moderna, capace di giocare a tutto campo, è stata la sfida che gli ha lanciato Donadoni: Destro l’ha raccolta e il Bologna ha iniziato a vedere i frutti del proprio investimento (8,5 milioni più 3 di bonus il costo del suo cartellino).
Ora è il momento di completare l’opera: non fermandosi. Da ex, Destro ha punito la Roma e regalato un punto ai rossoblù. Non ha timbrato il cartellino a Genova, contro il Genoa, ma è uscito con tre punti dal campo della squadra di cui vestì la maglia nell’ormai lontana stagione 2010-11. Ben più recente è la sua avventura rossonera, durata appena lo spazio di sei mesi e a Casteldebole ci si augura che al Milan di Mihajlovic, Destro non riservi un trattamento diverso: rilanciando la rincorsa alla salvezza dei rossoblù e quella alla maglia azzurra.

Resto del Carlino