Calcio. Bologna, Giaccherini, ma il sogno si spezza

bologna-tifosiUNA GRANDE occasione sprecata dal Bologna che ha dominato il primo tempo e si è fatto rimontare due gol nella ripresa, dopo aver spinto con le sue mani la Lazio sulla strada della riscossa. Tamponata, però, l’emorragia delle sconfitte interne che nel finale, solo per un soffio, non sono diventate tre consecutive. E’ il secondo pareggio (sempre per due a due) del Bologna: come quello con la Roma, neppure questo è frutto dal calcolo o della speculazione tattica. A decidere che finisse così è stato il caso. Una partita segnata dagli episodi o, favoleggiando, dagli incantesimi che per un tempo hanno addormentato la Lazio e in quell’altro hanno reso il Bologna troppo buono e generoso.
L’imprevedibilità si sposa spesso (anche stavolta) con il divertimento e valeva comunque la pena di esserci.

FRA I CAPOLAVORI del Rinascimento rossoblù è obbligatorio tenere un posto per il gol Giaccherini. Un’immagine, colorata da estro e fantasia, da rivedere dopo aver pagato l’ingresso alla Galleria delle Meraviglie, è il suo gol su punizione. Un colpo di pennello così deciso, così insolito, da lasciare Berisha stupefatto e immobile. E con lui, nel primo tempo, tutta la Lazio. Dopo un minuto e mezzo, il Bologna era già in vantaggio. Dopo 18’ vinceva due a zero. Sulle ali dell’entusiasmo aveva segnato anche Destro. Risucchiata nel vortice della depressione, la Lazio non ha tirato in porta neppure una volta. Immobile è rimasta fino al 24’ del secondo tempo e se, fin lì, a referto aveva messo un palo, lo deve a un retropassaggio di Gastaldello.
Sembrava una partita senza storia, pronta per essere archiviata. Sembrava. In realtà, a questi livelli, i dettagli colmano le voragini; gli attimi sono sufficienti per colmare distacchi enormi. E il Bologna l’attimo decisivo lo ha regalato alla Lazio che, con le sue forze, non ce l’avrebbe fatta.
Al 24’ del secondo tempo, il salto a vuoto di Rossettini, lo scatto di Klose verso Mirante e il fallo da rigore (e da ultimo uomo) che a Masina costerà anche l’espulsione. Dal dischetto, con il cucchiaio, Candreva ha raccolto il regalo del Bologna.

IL BOLOGNA ha iniziato a tremare, consegnando alla Lazio tutti i palloni appena recuperati. Donadoni ha tentato di rimediare togliendo Giaccherini e inserendo Zuniga perché giocasse esterno sinistro di difesa. Ma quando Klose (32’) si è infilato su quella corsia per servire a Lulic il pallone del secondo gol laziale, non si sa bene perché, ma sulla tracce del tedesco c’era ancora Rossettini, saltato con irrisoria facilità.
Prima di ritrovare un assetto solido, il Bologna ha un po’ pasticciato, mentre la Lazio, inserendo Klose e Lulic ha cambiato d’abito alla stessa velocità di Brachetti e da quel momento fino alla fine non ha dato tregua a chi, con un uomo in meno, poteva chiedere a se stesso soltanto una difesa accorta.
La Lazio sta faticosamente risalendo la china, mentre il Bologna, che ha già sprecato parecchie occasioni per dare una svolta definitiva alla sua stagione, deve continuare la sua marcia voltandosi indietro a guardare che cosa succede nelle retrovie.
Ha sei punti di vantaggio sul Carpi terz’ultimo e davanti a sé la difficile trasferta a Reggio Emilia contro il Sassuolo.
L’opera che Donadoni sta compiendo per mettere le briglie al recalcitrante puledro rossoblù non è ancora finita.

Gazzetta dello Sport