SOPRA I CAMPI di Casteldebole ieri è comparso, tra lo stupore e la curiosità dei presenti, l’ultimo ‘acquisto’ del Bologna: purtroppo per i tifosi che hanno assistito all’allenamento pomeridiano non si trattava di un giocatore, bensì di un drone, velivolo munito di telecamera nato per usi militari, ma sempre più spesso utilizzato anche nello sport.
Pilotato da un comando manuale, il drone (che nel gergo tecnico viene definito ‘aeromobile a pilotaggio remoto’) è stato voluto in via sperimentale dall’allenatore Roberto Donadoni e dal suo staff tecnico (già a Parma ne avevano fatto uso) per controllare dall’alto alcuni movimenti tattici, su tutti quelli della linea difensiva. Altro tecnico italiano ad aver deciso di ricorrere a questo tipo di strumentazione è l’allenatore del Napoli Maurizio Sarri che, nel corso del ritiro precampionato di Dimaro, lo ha utilizzato proprio per perfezionare i meccanismi della retroguardia.
FORSE SPINTO dall’idea del collega Sarri, anche l’allenatore dell’Inter Roberto Mancini ne ha sperimentato uno per qualche giorno nel ritiro di Riscone di Brunico. Ma il calcio non è l’unico sport dove sono recentemente comparsi i droni: la squadra di ciclismo dell’Astana, quella dove militano gli italiani Vincenzo Nibali e Fabio Aru, ne ha utilizzato uno un paio di settimane fa, con il direttore sportivo Giuseppe Martinelli che, tuttavia, ha subito precisato come non servisse per seguire gli allenamenti dei corridori, ma solo ed esclusivamente per effettuare «riprese a fini pubblicitari».
Nonostante la sempre maggiore diffusione – i velivoli di questo tipo vengono utilizzati non solo a livello militare, ma anche per applicazioni civili come la prevenzione di incendi o la sorveglianza degli oleodotti – il drone è uno strumento che deve essere pilotato con grande cura: non più di una settimana fa, un velivolo utilizzato per effettuare alcune riprese dall’alto ha infatti rischiato di colpire il fuoriclasse dello sci Marcel Hirscher, impegnato in una gara di slalom a Madonna di Campiglio.
Nella prima apparizione a Casteldebole, il drone, che sarà utilizzato anche dagli addetti alla comunicazione per realizzare alcuni video degli allenamenti, non ha svolto la sua classica funzione calcistica (quella, appunto, di controllare i movimenti tattici) poiché Donadoni ha lavorato ancora una volta sulla parte atletica con ripetute e allunghi volti a rimettere benzina nelle gambe dopo la sosta natalizia: al doppio allenamento non hanno preso parte Maietta (out per un paio di giorni a causa di una botta alla caviglia), Brienza (alle prese con alcune terapie precauzionali) e Destro, che ha svolto lavoro personalizzato. In campo si è rivisto Pulgar, rientrato dal Cile, mentre al recuperato Krafth è stata risparmiata la parte atletica.
Resto del Carlino