Calcio. “Bologna, ora non devi mollare”

Donadoni-744x445DA HIGUAIN a Gakpè (Serge, attaccante togolese del Genoa, che fin qui in campionato ha segnato appena 2 reti) il rischio è pensare che la strada oggi a Marassi sia tutta in discesa. Ma è precisamente quel genere di rischio che non vuole correre Donadoni. «La vittoria col Napoli ci ha dato entusiasmo, che è sempre un bel compagno di viaggio – dice il tecnico rossoblù –. Ma guai se adesso mollassimo di un solo centimetro. Per l’obiettivo che abbiamo in testa non abbiamo ancora fatto niente: o almeno assai poco di quello che ci resta da fare».
Gambe in spalla e pedalare, dunque. Come al Bentegodi, dove l’uno-due rossoblù al pronti via fu letale. A Torino, invece, l’ultima mezzora fu un patatrac. Morale: il Bologna da viaggio di Donadoni fin qui ha vinto e perso, mostrando due facce quasi agli antipodi. Tocca al Genoa stabilire se il gruppo che sei giorni fa ha schiantato quasi in scioltezza il Napoli sia cresciuto così in fretta da affrontare con piglio da protagonista una gara che nasconde mille insidie.
La parola chiave è: equilibrio. «Non possiamo esaltarci dopo una vittoria e deprimerci dopo una sconfitta – ordina il tecnico –. L’equilibrio e la continuità nelle prestazioni sono elementi fondamentali per una squadra che punta a salvarsi». L’equilibrio oggi sta scritto anche nella classifica, se è vero Bologna e Genoa viaggiano a braccetto due passi sopra la zona rossa.
Dopodiché, andando a leggere i numeri, scopri che nella striscia delle ultime 7 partite gli uomini di Donadoni hanno corso a velocità più che doppia (13 punti contro 6) rispetto a quelli di Gasperini. Resta il fatto che Marassi è una tana scomoda da visitare per chiunque. «E’ uno di quei campi in cui, se sei un po’ superficiale, contro un Genoa che mi aspetto feroce puoi andar sotto di due gol senza nemmeno accorgertene», ammonisce Donadoni.
I gol bisogna innanzitutto avere chi li fa. Per un Bologna che in un colpo solo perde l’infortunato Giaccherini (2 centri) e lo squalificato Masina (pure lui a quota 2), c’è un Genoa che deve di nuovo fare a meno di Pavoletti (5 reti) appiedato dal giudice e avrà un Perotti (che in attacco pesa più del solo gol che fin qui ha segnato) convocato, ma a mezzo servizio. Nel dubbio c’è un Destro (che fa parte della pattuglia degli ex, al pari di Donadoni, Zuculini, Acquafresca e Di Vaio) che viaggia sulle ali dell’euforia dopo la doppietta rifilata al Napoli. Ma anche qui Donadoni non cambia tasto: «Mattia deve restare concentrato e non farsi prendere troppo dall’entusiasmo: ogni nostro singolo sforzo deve essere finalizzato alla conquista della salvezza e lui può essere determinante. Meglio dimenticare subito il recente passato e focalizzarsi su ciò che verrà».

DONADONI in settimana si è focalizzato sulla ricerca del modo migliore per non far pesare troppo l’assenza di un pilastro come Masina. Lo ha fatto in gran segreto, blindando gli allenamenti, e questo in teoria non esclude che dal cilindro oggi esca un coniglio inatteso. La soluzione più quotata è anche la più elementare: fuori Masina, dentro Morleo. L’ex capitano rossoblù ha giocato la sua ultima partita il 9 giugno col Pescara, nel giorno in cui al Dall’Ara i rossoblù spiccarono il volo verso la serie A. Il voglino di spiccare il volo ce l’ha anche Donadoni? Risposta ad effetto: «Allenare una big non è un pensiero che ho in testa. E poi non vedo perché il Bologna non possa di nuovo essere considerata (sottinteso: presto, ndr) una grande del nostro calcio».

Resto del Carlino