Calcio. De Rossi fa il pipita ma non vale.

de rossiUN PUNTO d’oro per Roberto Mancini. E non solo. Perchè Napoli-Roma conferma i problemi della squadra di Garcia, brava nel difendersi e poco altro, e il dubbio che il Napoli sia sull’orlo della pur leggera flessione, dopo il ko di Bologna. Due elementi che producono uno strappo in classifica pesante per la Roma, ora a -7 dall’Inter e significativo per la squadra di Sarri, che scivola a -4.
Se il Napoli scende in campo con la formazione tipo, Garcia cambia modulo con l’idea di contenere, piazzando De Rossi e Nainggolan davanti alla difesa, Falque, Salah e Pjanic alle spalle di Dzeko. Chiara l’intenzione del tecnico francese che, come a Firenze, sceglie l’atteggiamento difensivo, sperando nell’accelerazione giusta, magari del rientrante Salah. Sembrerà un paradosso, ma la mossa è coraggiosa, considerando i 18 gol subiti in 15 partite che diventano 34 considerando la Champions League. Perchè alla fine, per la Roma conta non perdere, considerando le ultime prestazioni negative – i giallorossi non vincono dal derby dell’8 novembre – e i fischi dell’Olimpico per la qualificazione in Champions, ottenuta giocando male e rischiando contro il Bate Borisov.
SARRI, dopo aver richiamato i suoi a maggior elettricità in fase di non possesso è a caccia di certezze dopo il crac di Bologna. E così con la Roma che tiene bene il campo nel primo quarto d’ora, il Napoli studia e pian piano cresce prendendo metri e pallone. Il quadro è chiaro: il Napoli gioca per vincere, la Roma chiude e soffoca, soffrendo solo i movimenti di Hamsik tra le linee e le accelerazioni di Insigne, affidandosi poi ai lanci lunghi per Dzeko, abbandonato lassù. E così, con Salah e Falque che i terzini, Rudiger e Manolas che tolgono il fiato a Higuain la Roma chiude il primo tempo senza grossi rischi.
Nella ripresa, dopo un quarto d’ora, il risveglio del Pipita produce una palla d’oro per Hamsik, condita da un erroraccio di Florenzi, sulla quale Szczesny fa una paratona. La differenza tra Roma e Napoli ora è evidente: la squadra di Sarri costruisce ed è sicura nel palleggio, la Roma, minata sul piano psicologico, butta via la palla invece di passare per i piedi dei centrocampisti. Tra un paio di chiusure di Manolas e gli interventi di un Rudiger trasformato, la Roma si protegge e per poco non vince la partita. Prima De Rossi toglie la palla del vantaggio dai piedi di Iturbe, poi va in gol lo stesso centrocampista, di testa, su cross di Ruediger che l’assistene di Rizzoli giudica oltre la linea di fondo. Sarebbe stato troppo per il Napoli, che nel finale chiama per due volte Szczesny alla gran parata, prima su Hamsik e poi su Mertens, marcato da Gyomber, difensore centrale che Garcia rischia da terzino. Scelta incomprensibile che poteva costar cara.

Resto del Carlino