L’INIZIO di stagione della Juve e quella di Paul Pogba sono un po’ la faccia della stessa medaglia: incostanti, sulle montagne russe, ma incredibilmente «esagerati» se si considerano le potenzialità e il talento. Non è un caso che il cambio di marcia sia arrivato quando il francese si è messo a giocare come sa. E’ stato un crescendo rossiniano. Massimiliano Allegri non ha mai rinunciato a mister 100 milioni. Mai. Sempre presente (più di tutti) dalla Supercoppa al trionfo contro il Manchester City: 19 presenze e 2 gol per il «dies» francese, coccolato dal suo manager. «Pogba non è più una sorpresa, non è un giovane da scoprire. Un giocatore del suo talento e della sua qualità è noto a tutti – ha detto Mino Raiola a Mediaset – La scorsa estate ha deciso di restare ancora un anno alla Juve e ha mantenuto la sua parola. Non ci preoccupiamo molto del suo futuro, pensa al presente. Poi a fine luglio ne riparleremo. Lui ha sempre deciso col cuore. La certezza è che a gennaio non si muoverà». Per prolungare il suo soggiorno alla Juve, la condizione minima e necessaria sarà quella di giocare la Champions. Sulla possibilità di una «remuntada» scudetto, Raiola è stato categorico: «Se la Juve continua a giocare così come ha fatto contro il City tornerà sicuramente. Mi piace molto la Fiorentina di Paulo Sousa, poi ci sono Inter, Napoli e Roma. Se lo giocano tutte e se Balo dovesse tornare in fretta anche il Milan potrebbe dire la sua».
In casa bianconera non hanno nessuna intenzione di fermarsi.
L’OBIETTIVO è quello di tornare da Palermo (sfida domani alle 20.45) con l’intero bottino. Allegri valuta se proporre ancora il 3-5-2 oppure il 4-3-3. Mandzukic è pienamente recuperato. Per Lichtsteiner non è un problema di modulo: «Abbiamo dimostrato di poter giocare con tutti i sistemi di gioco. Al quinto scudetto consecutivo ci credo ancora – ha rilanciato a Sky – Ora bisogna pensare una partita alla volta e prendere più punti possibili fino a Natale. Poi vediamo cosa succede nell’anno nuovo».
INTANTO la società lavora sodo per rendere il calcio migliore. Ieri a Parigi Andrea Agnelli e Irina Bokova, Director-General dell’Unesco, durante la conferenza stampa di presentazione dello studio «Colour? What Colour», una relazione unica nel suo genere sui fenomeni del razzismo e dell’esclusione sociale nel mondo del pallone, hanno espresso la propria soddisfazione nel rinnovare la partnership per 2 anni. «Quella contro il razzismo e la discriminazione è una lotta a 360 gradi. Con Unesco abbiamo iniziato a lavorare su progetti locali, come «Gioca con Me» e ora stiamo ampliando il nostro raggio d’azione anche grazie all’Unesco Cup, un evento a scopo benefico che supporta le nostre iniziative di inclusione sociale destinate ai bambini soldato del Mali e della Repubblica Centrafricana» ha sottolineato Agnelli. Insomma fino alla fine, pensando anche al bene del calcio.
Gazzetta dello Sport