
(ANSA) – ROMA, 20 FEB – “Le quote rosa? Magari qualche anno
fa avrei detto ‘non ci servono le quote rosa, le cose bisogna
meritarsele’, forse per un moto d’orgoglio. Invece in Italia
servono perché talvolta non si riesce neanche ad entrare nelle
cosiddette stanze dei bottoni: è importante la commistione,
almeno per iniziare”: Sara Gama, difensore della Juventus e
della nazionale italiana, ai microfoni di ‘Dribbling”, su Rai2,
parla anche del ruolo delle donne e invoca parità di condizioni,
rispondendo a una domanda sulle dichiarazioni del presidente del
Consiglio, Mario Draghi, dopo le polemiche sulla percentuale di
ministri donne nel nuovo Governo.
“Concordo che le quote rosa non siano affatto un punto di
arrivo e bisogna arrivare a non invocarle – dice – perché donne
e uomini saranno nelle stesse condizioni di partenza e il
sostegno che si dà ai lavoratori e alle lavoratrici sarà quello
che farà la differenza. Mi auguro che in futuro non ci sia
bisogno delle quote rosa, in questo sono d’accordo con il
Presidente del Consiglio”.
L’azzurra parla poi della prossima sfida con Israele
(mercoledi’ 24) valida per le qualificazioni agli Europei. “Il
futuro è nelle nostre mani e finché puoi decidere tu è
senz’altro una buona cosa. – dice – Pur avendo fatto un buon
percorso, ci ritroviamo a lottare fino all’ultimo. Ci sono pochi
posti a questo europeo, magari in futuro si può pensare anche di
allargare. Va considerato che al mondiale nelle prime otto
squadre sette sono europee, significa che qui c’è la creme del
calcio internazionale”. Sara Gama, che è anche vice-presidente
dell’Assocalciatori e consigliere federale, commenta poi la
strategia di sviluppo del settore femminile per il prossimo
quadriennio della FIGC. “Quello che abbiamo spinto fin
dall’ultimo mondiale è il passaggio al professionismo che
arriverà – sottolinea – E’ stato deliberato per la stagione ’22-’23 in consiglio federale e oggi c’è anche un piano di fondi
a sostegno. Per cui c’è da ringraziare il presidente federale
Gravina che ha condiviso il percorso e il senatore Nannicini e
il ministro uscente Spadafora che hanno permesso di accedere a
questi fondi”. (ANSA).
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