Calcio. Il Bologna fa i conti con la sfortuna

bologna-tifosiE’ ingiusto così. Ma può succedere a una squadra di ragazzini come il Bologna di perdere la partita, quando tutto lasciava credere che avrebbero finito per vincerla. Mancava una manciata di minuti alla fine e il Sassuolo pensava ormai soltanto a difendere. Rossi, inserendo Diawara e Ferrari, aveva effettuato i cambi giusti, quelli che avevano permesso al Bologna di rimettersi in marcia verso la prima vittoria della stagione.
All’87 il peccato di gioventù: il contropiede del Sassuolo era in fase di elaborazione ed è scattato quando davanti gli si è spalancata la prateria. Il giustiziere è noto ai bolognesi: si tratta di quel Floro Flores che al Dall’Ara, dai tempi dell’Udinese in poi, ha spesso pescato il jolly. Con un diagonale ha bissato il gol al Napoli, ha tenuto il Sassuolo in testa alla classifica, segnalandolo già come rivelazione di questo avvio di campionato, e ha dato al Bologna l’impressione che il calcio, a volte, strizzi l’occhio alle ingiustizie.

NON È UN CASO che il Bologna battuto anche all’esordio in casa, in un Dall’Ara riverniciato di rossoblù, sia uscito fra gli applausi del suo pubblico.
Di occasioni per passare in vantaggio e di motivi per stropicciarsi gli occhi non ce n’erano stati molti: un quasi gol di Defrel, sterilizzato da Maietta e un tiro di Brienza, deviato, che Consigli ha faticato ad addomesticare.
L’andamento era quello tipico degli zero a zero, fino a quando la maggior freschezza del Bologna aveva saggiamente indotto il Sassuolo a rintanarsi nella sua metà campo e a seguire con mille occhi i continui movimenti dei ragazzini che non conoscono stanchezza. Qualche pallone ha vagato in cerca di un padrone nell’area del Sassuolo e vien da pensare che se lì ci fosse stato ancora Destro, forse la zampata vincente l’avrebbe tirata il Bologna.
Ma si può imputare a Delio Rossi di aver tolto dal campo un giocatore visibilmente stanco, ancorché fosse il più pericoloso della sua squadra che, in mancanza di un’altra bocca da fuoco, i conti con il rischio della sterilità probabilmente sarà costretto a farli? No, non si può.

DESTRO per quasi tutto il secondo tempo era rimasto nella gabbietta che gli avevano confezionato i difensori del Sassuolo e Mancosu, che in casa della Lazio aveva tenuto su la baracca, era in panchina scalpitante. Poi non l’ha mai vista, ma prima non si poteva sapere.
E prima di cedere Mancosu, è giusto che Rossi lo veda e lo riveda. Poteva uscire Falco, certo. Ma poi chi avrebbe coperto la corsia di sinistra del Sassuolo? L’esterno si è fatto valere tanto per le sue incursioni quanto per lo spirito di sacrificio. Era stanco quanto Destro, ma correva sempre ad aiutare Ferrari in fase di copertura.
Al Bologna è andata bene sul piano dei progressi, su quello del ritmo e della tenuta atletica. Male, malissimo su quello del risultato. Che è complessivamente ingiusto, che lo condanna a giocare fin dalle prime giornate per risalire la corrente e non rimanere invischiato subito nella lotta per non retrocedere.

ALLA SQUADRA di Rossi manca proprio ciò che Corvino ha acquistato o sta acquistando, ovvero l’esperienza per evitare che una festa come quella di ieri al Dall’Ara finisca nel peggiore dei modi, con gli ospiti che se ne vanno via sconsolati.
Taider è di nuovo un giocatore del Bologna e Giaccherini lo sta diventando.
Porteranno esperienza e sangue freddo, ovvero i due ingredienti che hanno impedito alla torta rossoblù di lievitare e a Saputo (presente in tribuna con la moglie) di metterci sopra le prime tre candeline. Ne ha sei il Sassuolo. Due in più di quante avrebbe pensato di spegnerne dopo questa partita.

Fonte: CORRIERE DELLO SPORT