Calcio. Il Cesena si fa un piccolo regalo

pallone calcioUN CESENA diverso dal suo dna solito, votato al contenimento, più sciolto nella prima frazione, maggiormente diga nella ripresa, ma attrezzato da fermare le sei vittorie di fila del Novara. Un punto che dimostra come questa squadra possa anche arrangiarsi. I playoff restano, il punto è di sostanza e in una trasferta così fa brodo di cappone. Drago dà il via libera a un inedito 3-5-2, insolito per lui e i suoi dogmi, con Cascione a sorpresa titolare e molto redditizio. Ed è un Cesena conservatore fin dalla prima prima frazione, che tiene gli equilibri, compatto, che non riesce ad incrementare però la velocità e l’intensità contro un Novara (4-2-3-1 poi 4-4-2) che per una mezz’oretta qualcosina subisce. I bianconeri infatti collezionano un paio di chance non irresistibili ma comunque da ‘speranziella’ con Perico e Ragusa. Il Novara è squadra di lignaggio, che sa, che in particolare nell’ultimo quarto d’ora della prima frazione si infila tra le maglie più larghe dei bianconeri, trovando spinta e spazi in particolare sulla destra dove Faragò è difficile da arginare. E’ infatti un Cesena a tratti disunito, che sobbalza in qualche circostanza e soffre un po’ in un match però dal primo tempo cadenzato e con scarso costrutto da entrambe le sponde.
GLI OSPITI non trovano mai le fasce con fluidità, Sensi ha poche soluzioni (ammonito, con l’Avellino sarà squalificato), gli esterni che filano (in casa però) come qualche tempo fa non vanno più di ‘moda’ così nella ripresa si fatica di più. Il Novara invece trova spinta soprattutto sulla sinistra bianconera dove Renzetti ha il cancello arrugginito per sbatterlo in faccia a Faragò e Faraoni. E la ‘russata’ romagnola è fragorosa quando viene lasciato tempo e spazio (rischiosissimo) per la conclusione di Buzzegoli che, da una ventina di metri, timbra la parte alta della traversa.

AL CESENA mancano le proprie caratteristiche di gioco o meglio si muove diversamente contro un Novara che nel secondo tempo ha preso più campo, senza fuochi artificiali ma con costanza. I bianconeri hanno però un sentierino che qualche volta percorrono; Kessie a destra acchiappa il tempo spesso a Dell’Orco e Garritano (sterile) ha una pallida felicità che non lo diventa per un sospiro. Il Novara però ha peso offensivo, gli ospiti no, e lo dimostra nella giocatina con la quale Galabinov fa secchi Magnusson e Caldara ma trova un Agliardi (che ha rilevato Gomis ko) sprint, poi Perico ha un guizzo salvataggio da Oscar. Non riesce a ripartire la Romagna bianconera, è costretta nel finale a ‘ramazzare’, però tiene botta, si arrangia e dimostra che quando la sfoglia non riesce un po’ di sugo ugualmente c’è.