I FISCHI che piovono copiosi, su Mihajlovic e sul Milan, fanno il paio con gli applausi per Roberto Donadoni, l’allenatore avversario, protagonista di tanti successi in maglia Milan. Fischi da un lato, applausi dall’altro a rendere più traballante la posizione di Sinisa Mihajlovic che, alla vigilia, aveva chiesto una risposta al gruppo, pena una stagione, un’altra, carica di delusioni e rimpianti. Con l’Europa, il grande amore dei vertici rossoneri, sempre più lontana. Probabilmente il serbo sarà ancora in panchina sabato, a Roma, contro una squadra che, pur avendo qualche punto in più, ha gli stessi problemi: un tecnico, Garcia, sempre più discusso e in discussione. Ma intanto è una notte di telefonate e di vertici, tra la proprietà (Silvio Berlusconi) e l’amministratore delegato, Adriano Galliani. Incassato il ko contro il Bologna, Mihajlovic prova a giocare d’anticipo. «Esonero? Chiedete al presidente. Non mi fascio la testa prima di romperla. Penso alla Roma e in futuro si vedrà. Non mollo, non lo faccio mai. Con Galliani ci sarà occasione per sentirci».
Riprende la metafora della vigilia, rivendicando una rosa importante, ma con tante defezioni.
«Il leone non perde il sonno, dobbiamo stare sereni. Il valore della nostra rosa non è inferiore a quello delle big. Per mesi non abbiamo avuto Menez e Balotelli, che fanno la differenza».
La differenza, ieri, l’ha fatta l’imprecisione rossonera sotto rete e l’incredibile amnesia difensiva di Abate (dov’era in occasione del gol di Giaccherini?).
«E’ una sconfitta che brucia – sottolinea Sinisa –. Abbiamo sbagliato troppo. Facciamo pochi gol, questo è il problema. Ci siamo sbilanciati per la troppa voglia di vincere, ma non si possono tenere in bilico partite del genere».
SOTTO ACCUSA non solo la sconfitta, ma anche i cambi effettuati. Nel mirino l’inserimento di Cerci, in procinto di lasciare il Milan e autore di un paio di giocate offensive quantomeno rivedibili.
«Avevo solo lui da quella parte – la difesa del serbo –. Ha avuto una grande occasione e poteva fare meglio. Tappiamoci le orecchie e continuiamo a lavorare».
Non sarà facile, perché il clima attorno alla squadra è teso. I tifosi contestano – Galliani in primis – tutto e tutti. Alla fine, Montolivo, ha provato a portare i compagni sotto la curva Sud. Molti compagni, Alex in testa, hanno disertato.
Mihajlovic resta in discussione, si fanno i nomi di un paio di traghettatori, Cristian Brocchi e il solito Mauro Tassotti. Senza dimenticare che a libro paga il Milan ha sempre Clarence Seedorf e Pippo Inzaghi.
Resto del Carlino