«Non si può mai perdere il controllo, quando si tratta di 30 professionisti di alto livello tutti milionari. Se si comportano male, li richiamiamo all’ordine, ma sono cose che non escono dalle mura di casa. E se qualcuno esce dal mio controllo, è li che per me ha chiuso». È l’insegnamento di Sir Alex Ferguson evidentemente raccolto dal tecnico dell’Inter Roberto Mancini che chiede massimo rispetto ed estrema disciplina ai suoi giocatori. Ed è questa convinzione che probabilmente ha portato allo scontro con Jovetic dopo la gara contro la Lazio. La società, secondo quando si apprende, avrebbe reagito con fermezza comminando una serie di multe per alcuni giocatori, anche se sia club che tecnico ieri si sono affrettati a ridimensionare gli l’episodi di tensione. Mancini fino a domenica scorsa era riuscito a gestire bene gli equilibri interni dello spogliatoio. La continua rotazione dei giocatori ha tenuto tutti sulla corda, ma con la Lazio sono emersi i primi problemi con gli uomini più ambiziosi e sicuri di sè. In particolare Jovetic avrebbe reagito con eccessiva rabbia alla sostituzione nel secondo tempo contro la Lazio. Il montenegrino è venuto a Milano per contare e non a caso ha chiesto la maglia numero 10 appena Kovacic la ha liberata. E quando Mancini lo ha messo momentaneamente in disparte, inserendo al suo posto Ljajic, è esplosa la sua rabbia. Jovetic e compagni, dovranno comunque adeguarsi alla personalità e alle decisioni del tecnico che già in passato, con Balotelli e Tevez, ha chiuso le porte a chi gli ha mancato di rispetto con il pieno appoggio del club. Dal 28 dicembre, quando rivedrà la squadra per la tournèe in Qatar, Mancini valuterà con che spirito la squadra tornerà ad allenarsi. Gli animi tesi dopo la partita con la Lazio sono la dimostrazione della verve agonistica che regna all’Inter. Ma il fatto che «normali dinamiche di spogliatoio», come sono state definite dall’Inter nella nota ufficiale, siano diventate di dominio pubblico è un aspetto che non avrà lasciato indifferente l’allenatore e il club. Mancini non deve lavorare solo su gioco e tattica, ma anche sulla coesione interna del gruppo. Perchè come ancora una volta spiega Ferguson «se un giocatore infetta l’ambiente col suo comportamento, è necessario isolarlo e rimuoverlo, anche quando si tratta del più forte del mondo». L’altra conseguenza del ko con la Lazio è la squalifica per tre giornate a Felipe Melo per condotta violenta, avendo colpito volontariamente Birsa con un calcio alla spalla. L’Inter non farà ricorso e il brasiliano salterà le partite con Empoli, Sassuolo e Atalanta, tornando disponibile con il Carpi il 23 gennaio. Intanto si entra nel vivo nel mercato di riparazione, con la necessità per l’Inter di sfoltire una rosa troppo ampia. Ranocchia deciderà verso fine anno se accettare l’offerta del Bologna. Farà probabilmente le valigie Juan Jesus, destinazione Roma, e potrebbero cambiare maglia anche Guarin e Nagatomo. L’Inter, poi, tratterà con la Lazio per uno tra Biglia e Candreva, mentre è quasi fatta per Calleri, attaccante classe ’93 del Boca Junior.
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