Passato, presente, futuro. Ma anche mercato. Roberto Mancini, arrivato poco più di un anno fa al posto di Walter Mazzarri, fa il bilancio dei primi dodici mesi da interista: “All’inizio abbiamo faticato un po’. A febbraio abbiamo vinto tre partite consecutive, non accadeva da tempo”. Forse in quel momento “avremmo dovuto spingere”, afferma a Inter Channel il Mancio sottolineando “quando si cerca di mettere insieme le cose può anche capitare di sbagliare. Costruire una squadra non è semplice, ma con tanta passione, volontà e lavoro alla fine i risultati si ottengono. Questo deve essere il nostro obiettivo e sono contento di essere stato scelto dal presidente Thohir”. E ancora: “Nel finale di stagione abbiamo fatto vedere le cose migliori ma abbiamo perso delle partite assurde. Da lì, però, siamo ripartiti per costruire l’Inter di oggi. I giocatori hanno lavorato bene nei primi sei mesi, io ho imparato a conoscerli meglio e in estate abbiamo fatto degli innesti che ci hanno aiutato a migliorare”. Un salto di qualità tale che ha permesso all’Inter di chiudere il 2015 in vetta alla classifica nonostante la sconfitta contro la Lazio prima della pausa invernale.
A NAPOLI LA SVOLTA – Il tecnico prosegue svelando quando si è reso conto che l’Inter potrà lottare fino alla fine per il titolo. “A Napoli c’è stata la svolta”, dice l’allenatore nerazzurro. “Ci sono partite importanti – aggiunge – che trasformano il tuo pensiero. Quella lo è stata e ci può dare tanto. Il nostro obiettivo è tornare in Champions League. Cinque squadre in quattro punti è una situazione affascinante. Scudetto? Noi siamo lì e se saremo ancora in alto a 3/4 giornate dalla fine potremo parlarne. Per ora c’è ancora tempo, dobbiamo lavorare e stare attenti alla partita della ripresa (contro l’Empoli), che insieme a quella prima del Natale è la più complicata”.
MANCINI: MANAJ RESTA – “Io ho massima fiducia in tutti e vorrei continuare con questi che hanno iniziato il campionato e stanno facendo benissimo”, dichiara Mancini chiudendo con un pensieri sui giovani: “Gnoukouri, Dimarco, sono ragazzi bravi, se arriva un’opportunità è giusto che vadano, sono io il primo a spingerli ad andare. Manaj? No, Manaj no. E’ bravissimo, non ha bisogno di andare a giocare”.
KONDOGBIA: TUTTA QUESTIONE DI ABITUDINE – “L’obiettivo è confermarci rimanendo tra le migliori in Italia. Vogliamo tornare in Champions League, ma c’è ancora tanto lavoro da fare”. Così parla Geoffrey Kondogbia a Premium Sport. Il francese apparso in difficoltà in più di un’occasione spiega: “Penso si possa sempre fare meglio: sicuramente devo migliorarmi.
È stato un inizio intenso, ma non penso di essere in difficoltà, è solo una questione di abitudine. Spero di raggiungere un livello alto il prima possibile”. Il centrocampista chiude parlando della sua amicizia con
Paul Pogba: “Quando ci vediamo cerchiamo di evitare il calcio e di parlare di altre cose. La Juventus ha paura di noi? Non penso, resta comunque la Juventus. Hanno dimostrato anche quest’anno di essere forti”.
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