E’ LA NOTTE “della paura“ per chi festeggia Halloween, ma è la notte della verità per Inter e Roma che stasera saliranno sul palcoscenico della Scala del Calcio davanti al pubblico delle grandi occasioni (previsti non meno di 60.000 spettatori). La seconda contro la prima in classifica, la difesa meno battuta contro l’attacco più forte del torneo. La strada dello scudetto passa da San Siro: capiremo fra poche ore se ci sarà sorpasso da una parte o fuga dall’altra. Oppure se nulla cambierà. Di certo anche senza il pilastro Felipe Melo da una parte e il totem Totti dall’altra sarà match ad altissima tensione, dove i Mancini-boys devono giocare da grandi e dimostrare di poter davvero ambire al titolo. «La gara contro la Roma sarà importante, non decisiva. Ma una vittoria darebbe grande forza», ammette lo stesso allenatore interista. Concetto che viene poi approfondito: «Può essere la partita giusta per toglierci la maschera e darci consapevolezza di cosa siamo e dove possiamo arrivare». Insomma, i tre punti prima di tutto. Conta la sostanza, ecco perché il tecnico ribadisce: «Battere la Roma 1-0? Alla fine se vinci sei contento e lo meriti». Mancini ha grande stima del collega Garcia («Ha fatto benissimo a Roma, che non è una piazza semplice, ha costruito una bella squadra, è sempre stato in alto. Ha diversi giocatori bravi, credo che a Dzeko soprattutto si debba stare attenti») ma è più preoccupato dallo scarso feeling Icardi-Jovetic. Occorre ripartire da questo aspetto per puntare in alto, e al polemico Maurito («In dieci partite ho ricevuto quattro palloni e fatto tre gol») l’allenatore risponde col sorriso e una stoccatina: «In fondo ha raccontato quello che ho detto io, lui e Jovetic hanno giocato poche gare per avere l’intesa giusta, ma i palloni vanno anche cercati quando non arrivano… E poi a Palermo ne ha ricevuti quattro, quindi in base a quel che dice sono almeno cinque in tutto il campionato… Gli attaccanti tendono sempre a trovare delle scuse, lo facevo anche io». Capitolo formazione. Miranda-Murillo al centro della difesa, Juan Jesus favorito su Telles per la corsia mancina. Rischia ancora il posto Kondogbia, in ballottaggio con Brozovic. «Se alla Roma concedi tanto campo ti mette in difficoltà avverte il Mancio -, quindi non dobbiamo darle spazio. È anche vero che vogliamo giocare una partita aperta, non pensiamo di partire svantaggiati». Chiosa finale sugli arbitri: «Se mi auguro che fischino meno? Significherebbe dare più velocità del gioco e anche qualità, e pure i giocatori la smetterebbero di simulare. Sì, spero si arrivi a questo: è il solo modo per rendere più spettacolare il nostro calcio…»
Resto del Carlino