Calcio. Juve – Milan, una sfida da numeri Uno

BuffonNON SARÀ di certo un problemino al flessore della coscia destra, accusato in nazionale, a mettere fuori gioco un tipo come Gigi Buffon. Farà di tutto per esserci sabato sera contro il Milan, perché il capitano della Juve e della nazionale è abituato a fare «miracoli», a metterci la faccia. Speciale in campo appunto, normale fuori. Il numero uno dei numeri uno è fatto così. Dello stereotipo del campione moderno che ama sfoderare il lusso sempre e comunque, Gigi ha davvero poco. Non gli interessano né le automobili, né gli orologi. Non ne possiede (guida la Jeep che gli ha dato in dotazione la Juve). Ama mangiare, ma anche cucinare a casa, leggere tanto (divora libri), allenarsi bene soprattutto. Ad una serata in discoteca preferisce la serenità della famiglia, la compagnia dei figli, degli amici veri, della compagna Ilaria D’Amico che a fine gennaio più o meno quando compirà 38 anni, lo renderà padre per la terza volta di un maschietto. Di tutto un po’. E’ proprio questa normalità il segreto del suo successo, della sua longevità sportiva. Sia in campionato che in Champions ha tenuto in piedi la sua Juve con parate da fenomeno in questo inizio di stagione tribolato, risultando spesso e volentieri il migliore in campo. Ma questo non fa più notizia, a differenza della mancata nomination nella lista del pallone d’oro. Ha sorpreso un po’ tutti che Gigi non ci fosse, nonostante abbia sfiorato a Berlino la Champions, croce e delizia della sua incredibile carriera. Aperte e quasi chiuse le parentesi della Zucchi (dovrebbe a breve cedere le quote azionarie) e della Carrarese (non è più il patron), Buffon si dedicherà anima e corpo al calcio, alla sua Juve, alla nazionale. Ha detto che giocherà fino a quando si divertirà e si sentirà di poter fare la differenza. Poi è destinato a fare qualcos’altro. Magari proprio ai piani alti di corso Galileo Ferraris o in federazione. Gigi c’è. E proverà ad esserci anche sabato sera (male che vada recupererà per il Manchester City). Se non dovesse farcela è comunque pronto Neto. Contrariato Massimiliano Allegri. La sosta non ha portato giovamento, perché oltre al capitano, sono tornati acciaccati pure Lichtsteiner e Caceres, entrambi doloranti al flessore coscia destra, e Mandzukic (lieve distorsione alla caviglia sinistra). Restano in dubbio, come Buffon.

Gazzetta dello Sport