Calcio. Juve scudetto, Italia in semifinale

allegriDe Biasi cosa fa un ct in questo periodo?
«Oggi torno in Albania per definire i dettagli organizzativi. Lavoro per il ritiro pre-europeo, che faremo probabilmente in Austria, e per la sede del nostro quartier generale in Francia a giugno».
Posto isolato con la possibilità di ospitare le famiglie come l’Italia in Brasile, o una soluzione diversa?
«Assolutamente diversa. Le famiglie stanno a casa loro, non mancano occasioni per i giocatori per viverle: agli Europei è bene che tornino bambini, che riscoprano la voglia e il divertimento di giocare assieme e di vivere a 360 gradi questo momento bello e speciale per tutti».
L’Italia secondo lei dove arriva?
«Può arrivare in semifinale».
Cerca di fare il piacione?
«No è la verità. La squadra forse non è fortissima, ma Conte è un motivatore eccezionale e la somma di queste due cose può fare una semifinale».
E’ vero che lei ha fatto un lavoro di intelligence per trovare origini albanesi a molti giocatori e rafforzare la squadra?
«Vero. Appena arrivato ho chiesto un archivio di giocatori potenzialmente albanesi: non me l’hanno dato. Ma Tramezzani ha fatto un lavoro enorme di ricerca in tutta Europa: abbiamo visionato giocatori su internet, li abbiamo contattati di persona e, quando disponibili e motivati, abbiamo pensato agli aspetti burocratici per renderli convocabili».
Faccia un esempio…
«Basha ha aperto la strada a tutti. La federazione era convinta che non potesse giocare con noi perchè aveva già fatto l’under 21 con la Svizzera: sono andato a Sappada al ritiro del Toro per parlargli. Lui voleva la nostra nazionale e con un avvocato italiano che vive a Edimburgo abbiamo aperto una strada che poi abbiamo seguito per tanti altri».
Avete invogliato qualcuno con offerte di case e terreni, come si è vociferato?
«Assolutamente no. Chi vuole la Nazionale viene, altrimenti abbiamo alternative. Avevamo fatto un pensierino ad invogliare Janusaj, che fa già parte della nazionale belga, con un incentivo in più, ma non siamo neanche arrivati a parlarci».
Torniamo all’Italia: Conte lascerà dopo l’Europeo, possibile che lei non abbia mai pensato, da ct, ma proprio mai…
«Mai dire mai. A parte questo il ct è Conte e non fa parte del mio modo di essere fantasticare a danno di altri. Io poi adoro il lavoro che sto facendo in Albania».
L’hanno poi coperta d’oro dopo la qualificazione a Euro 2016?
«Zero virgola zero».
Perchè ci sono così pochi Sarri nel campionato italiano?
«Perchè c’è poca voglia da parte delle società di rischiare: ci si affida ai soliti nomi per sentirsi più sicuri ma è assurdo. Io poi sono un tifoso di Sarri da sempre, per fortuna ha avuto l’occasione che meritava».
E invece di Ranieri in giro per il mondo ne abbiamo avuti diversi…
«Perchè gli allenatori italiani sono i più bravi. E potrebbero fare di più».
Ora non esageriamo…
«E’ così! Siamo ancora troppo mammoni, ci pesa andare all’estero. E poi per dirla tutta dovremmo imparare meglio l’inglese».
Il suo com’è?
«I don’t know»
Domanda originale: chi vince lo scudetto?
«La Juve. Ha superato la crisi e ha inserito tre giocatori eccezionali. E’ la favorita naturale».
Dybala o Tevez?
«Il primo è il futuro».
Le difficoltà del Milan sono colpa di Mihajlovic, Galliani o della società?
«Mi sembra che si sia investito nell’ultimo anno ma che prima ci fosse stato troppo immobilismo. Poi le situazioni bisogna conoscerle dall’interno: da fuori però sembra così».
Mancini o Jovetic? Chi butta dalla torre? Non dica Melo…
«Ora sarebbe facile. Melo però a parte l’ultima partita era stato essenziale per questa squadra. Anche se a me piacciono i giocatori tecnici e creativi, quindi salvo Jovetic».
Perchè ha la foto di madre Teresa di Calcutta nel suo Whats App?
«Nene Teresa in Albania, qui la chiamano così, mi sembrava bello e normale. E’ il mio whats app albanese, su quello italiano ci sono io con mia figlia».
Non dica che si è talmente innamorato dell’Albania da aver passato lì il Natale…
«No, a Conegliano. Ma sono sempre là o in giro per il mondo».
Dica la verità: per come è stato trattato qui le squadre italiane le stanno un po’ antipatiche…
«No, per nulla. Siamo rimasti indietro rispetto a Spagna, Inghilterra e Germania ma la motivazione è soprattutto economica».
Cosa augura al 2016 dell’Albania?
«Di andare avanti più possibile all’Europeo e di costruire su questo evento straordinario un buon futuro per il calcio di questo paese»
E dell’Italia?
«Speriamo di non affrontarci in Francia».
Dicevo dell’Italia in generale, non solo del calcio…
«Di continuare a credere al nostro paese e nelle qualità che abbiamo. Come sempre, tenendo duro, passeremo anche questo momento».

Resto del Carlino