
“Me ne vado perché sento che la società non mi dà più la fiducia di cui ho bisogno”. Zinedine Zidane, in una lunga lettera aperta ai tifosi Real al quotidiano spagnolo AS, spiega i motivi del divorzio dalle ‘merengues’ con un duro atto d’accusa al club. “So – prosegue il tecnico francese – che quando non vinci devi andare. Ma qui è stata dimenticata una cosa molto importante, tutto quello che ho costruito quotidianamente”. Zidane parla dei 20 anni al Real come la “cosa piu’ bella nella vita”, riconosce a Perez di averlo scelto nel 2001, ma aggiunge che in una stagione senza vittorie “non chiedevo privilegio ma un po’ piu’ di memoria”
Zidane ricorda di essere tornato a marzo 2019 dopo otto mersi di stop “perche’ me lo ha chiesto Perez ma soprattutto perche’ me lo chiedevano i tifosi che incontravo”; rivela che durante la stagione quando non si vinceva “sono stato rimproverato”; e conclude notando come “oggi la vita di un allenatore sulla panchina di un grande club è di due stagioni, poco di più. Perché duri più a lungo, i rapporti umani sono essenziali, sono più importanti del denaro e della fama. Ecco perchè mi ha fatto male leggere sui giornali, dopo una sconfitta, che dovevo vincere la partita successiva o mi avrebbero cacciato, sapendo che tutto ciò trapelava dal club”.
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