E’ STATO un derby da paura. E Halloween non centra nulla. Il calcio giocato è stato quasi tutto confuso e scadente, se dobbiamo giudicarlo sotto l’aspetto tecnico-tattico con cambi di modulo provati e riprovati, ritmi bassi.
E’ stato un derby bruttino insomma, ma intenso, carico di pathos ed emozioni forti, una vera squisitezza sotto l’aspetto agonistico e sentimentale.
La copertina è tutta per quel ragazzo con i capelli ricci, il colombiano volante, e per Massimiliano Allegri, che ha azzeccato la mossa della disperazione, il cambio fischiato di Dybala con Alex Sandro. «Sono l’allenatore, sono pagato per fare le scelte. E’ andata bene questa volta» ha detto a muso duro.
DALL’INFERNO al paradiso insomma, tutto in un minuto abbondante. Il biglietto è di sola andata. Perché ha segnato Cuadrado, ma se non fosse successo, sarebbero stati guai con tanto di crocifissione mediatica e toto sostituto gettonatissimo che sarebbe stato il piatto forte della serata. Altro che dolcetto o scherzetto. «E’ il gol più importante della mia carriera, il gol è amore. Grazie a Gigi (Buffon, ndr), se non fosse stato per lui, non ce l’avremmo fatta, una vittoria così può farci svoltare. Lo scudetto? Ci crediamo, ma dobbiamo giocare tutte le partite come fossero una finale» ha rilanciato con quella faccia un po’ così proprio Cuadrado. Allegri ha potuto tirare un sospiro di sollievo: «Giocare contro le squadre di Ventura non è mai facile, abbassano il ritmo. Dopo il pareggio ci siamo un po’ smarriti, poi è stato bravo Buffon, abbiamo cercato e voluto la vittoria. E’ tutto merito dei ragazzi, che hanno dato tutto. Ma dobbiamo migliorare.
DAVANTI devono preoccuparsi? Siamo lontani, godiamoci questo derby e pensiamo a martedì, alla sfida di Champions contro il Borussia, ci aspetta una sfida bella e difficile». Poi il tecnico livornese ha cinguettato su Twitter come da copione: «L’anno scorso fu la svolta e ne abbiamo bisogno: #fiuuu, al Cuadrado questa sera».
Potrebbe essere la svolta, ma non è detto, servirà altro, gioco, idee chiare, organizzazione e quel briciolo in più di convinzione smarrita con gli addii di Tevez, Vidal e Pirlo, ma anche Storari e Pepe, uomini di peso di uno spogliatoio più leggero. Sorriso amaro per Ventura, alquanto sarcastico: «Peccato per gli ultimi 5 minuti, è dura da buttare giù. Perdere il derby in una maniera del genere dopo i miracoli di Buffon e mancando certe palle è un peccato. Dispiace per tifosi, giocatori e società. Sono arrabbiato e dispiaciuto. Buffon? Gli ho chiesto dove potermi suicidare e posti carini dove farlo. E’ stato carino, me ne ha consigliati di buoni, sto riflettendo (risata, ndr)». Ma questa è un’altra storia.