
(ANSA) – CESENA, 23 SET – “Universale è Ibrahimovic, senza
età, sempre decisivo. L’obiettivo di quest’anno è di essere
competitivi e sono convinto che ci riusciremo”. Così Paolo
Maldini ieri sera ricevendo a Cesenatico il premio Azeglio
Vicini al Grand Hotel Da Vinci.
Quando il suo ex compagno di nazionale Lorenzo Minotti ha
detto che il calcio non poteva permettersi di tenere fuori uno
come Maldini, come ha fatto per una decina di anni, il direttore
tecnico del Milan ha risposto: “Non era scritto da nessuna parte
che dovessi fare il dirigente del Milan, ho preso l’occasione
giusta quando Leonardo mi ha chiamato. Ho sofferto ma ora mi
trovo proprio a mio agio e spero di continuare a crescere,
completeremo la rosa. Nella mia carriera ho sempre cercato di
essere umile ed educato come mi ha insegnato la mia famiglia.
Non ho mai voluto fare l’allenatore. Cosa mi dava più fastidio
da calciatore? Tornare a casa in auto dopo una partita con mio
padre che commentava. E lo stesso fa ora mio figlio nei miei
confronti”.
Davanti alla famiglia Vicini, alla signora Ines e al figlio
Gianluca, Maldini ha poi ringraziato l’ex ct (sepolto a
Cesenatico dove era cresciuto da ragazzo e viveva parte
dell’anno) che è stato decisivo nella sua carriera: “Ha sempre
creduto in me, mi ha fatto debuttare in Under 21 a soli 17 anni
con ragazzi ben più grandi, poi a 20 nella nazionale maggiore
contro la Jugoslavia. È stata una presenza importante, un
educatore”. (ANSA).
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