«L’OBIETTIVO resta la Champions» certificano Roberto Mancini ed Erick Thohir, qualche fuso orario più in là. Certo che mai pareggio suonò perdente come quello di Bergamo. Così la stagione nerazzurra, manco a farlo apposta, s’è incagliata in un primo dubbio collettivo e strutturale. Magari da fugare nel modo più impervio, domani sera, provando a sfangare col Napoli,
chez soi, il quarto nobile di Coppa Italia. Una sfida stringente, non il massimo per chi ha qualche certezza in erosione. Sarà anche colpa delle circostanze concomitanti, ma la doppia scappata del Napoli e della Juventus suona come una martellata all’autostima della Beneamata: l’Inter si sente risucchiata nel plotone, come mai le era capitato quest’anno. Effetto ciclistico deprimente, che ben conosce il corridore in fuga riassorbito dal gruppo e tutto gli diventa più pesante. Anche muovere la pedivella di conserva. Nel pomeriggio di sole basso, a pie’ del monte, Roberto Mancini ha avuto sgradevoli sensazioni in diverse zolle del campo. La difesa, prima stagna anzichenò, ora sembra essersi fatta lasca, in ispecial modo nella coppia di fatto Miranda-Murillo: vuoi per casualità perniciosa vuoi per effettiva leggerezza episodica, si è registrata la seconda vaccata di fila del binomio: contro il Sassuolo il fallo da rigore di Miranda, contro l’Atalanta l’autogol di Murillo, apparso comunque in netta flessione d’attenzione e di rendimento. Dalla difesa al centrocampo: la prova di Guarin, al di là di ogni considerazione di mercato in uscita, è stata a dir poco modesta e comunque la mediana è ancora in attesa di un uomo d’ordine superiore e non solo interditore, ma propositivo. In attacco, infine, perdura la stipsi collettiva. Se alle (poche) occasioni effettive non sfruttate dall’avanguardia offensiva si aggiunge infine il numero di passaggi sbagliati, il quadro nerazzurro è completo. E menomale che Handanovic ci mette le mani e il resto di sè.
NEL MOMENTO della stagione in cui le rivali sono un trionfo di continuità, l’Inter sembra dunque ripiegarsi su se stessa. E così un’altra ripassata col Napoli, domani sera, sarebbe chiara ammmissione di inferiorità. Ma Mancini ha davvero intenzione di fare massiccio turnover al San Paolo? Nel quarto secco di Coppa Italia l’Inter dovrebbe ritrovare Felipe Melo, ma l’impianto da opporre a un Ciuccio euforico non potrà prescindere da nomi noti. Per il tecnico jesino la titolarità è un concetto allargato. Ma fino un certo punto: a Napoli può morire un primo obiettivo stagionale nerazzurro.
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