Calcio. Mancini: “Pronti a rialzarci”

roberto manciniIL RISVEGLIO è agrodolce ripensando alla beffarda notte del San Paolo, perché proprio dopo la sconfitta che le è costata la testa della classifica, l’Inter si sente ancora più forte. Più sicura e consapevole delle proprie ambizioni. E ancor più apprezzata dal suo presidente: «Voglio ringraziare Mancini e i giocatori – le parole di Thohir -. L’Inter ha dimostrato ai suoi tifosi che non perde il suo spirito combattivo. Abbiamo fatto un grande secondo tempo a dimostrazione del nostro valore». Insomma, dopo il ko di Napoli e il contorno di rimpianti che ne è seguito, i nerazzurri (già ieri mattina in campo per preparare l’anticipo di sabato col Genoa) sono sempre più convinti di poter lottare per lo scudetto. Per la reazione dimostrata nel momento di difficoltà in uno stadio che proprio amico non è; per la determinazione messa in evidenza nel tentativo di rimonta; per le occasioni create nonostante l’inferiorità numerica, causata dalla frettolosa espulsione di Nagatomo. Più che con i pali colpiti nell’ultimo minuto, l’Inter se la prende per il doppio cartellino giallo sventolato da Orsato al giapponese: una decisione che ha fatto infuriare Roberto Mancini e che non è piaciuta neppure alla dirigenza. «Una partita come Napoli-Inter non può essere rovinata dal protagonismo, deve esserci un senso di responsabilità totale – tuona il ds ds Piero Ausilio -. Vuol dire che il primo fallo era una simulazione e se hai sbagliato la prima volta, la seconda stai un po’ attento perché manca un minuto all’intervallo e si è sull’1-0 per il Napoli. Così si rientra undici contro undici e vediamo… L’Inter è stufa di finire in dieci per simulazioni di un giocatore come a Palermo, o a Bologna per un falletto di Felipe Melo. La terza di fila in trasferta comincia a pesare».
Detto questo, bisogna pur annotare ciò che non è andato per il verso giusto. L’Inter è tornata a subire gol dopo quattro partite con la porta inviolata e questo è un piccolo campanello d’allarme da non sottovalutare, anche se contro questo Higuain chiunque avrebbe seri problemi. Non è da sottovalutare neppure la deludente prestazione di Icardi, sostituito quando la squadra è rimasta in dieci. Ma anche con Nagatomo in campo l’argentino aveva convinto poco senza incidere nella manovra d’attacco. Un po’ la fotografia di questa altalenante stagione, con qualche acuto e poche pause: i progressi visti lo scorso anno, quando Maurito lavorava molto per la squadra (e segnava pure tanto) non ci sono più. Ora troppo spesso il giocatore sparisce o si nasconde. E al San Paolo l’Inter è stata molto più pericolosa in 10 e senza Icardi, con l’ispiratissimo serbo Ljajic nella posizione di “falso nueve“. Tocca a Mancini trovare il modo giusto per far convivere il bomber con i compagni di reparto. Ma Icardi deve cambiare atteggiamento: la squadra ha bisogno di lui.

Resto del Carlino