Calcio. Mancini si aggrappa ad Handanovic

«roberto manciniNON SONO arrabbiato, non sono deluso. Però sono due punti persi, dovevamo vincerla…». La faccia diafana e insciarpata di Roberto Mancini sarebbe in contraddizione palese, perché il Falconiere dell’Esino, dagli zigomi alla gargozza, sembra proprio quello che dice di non essere. A prescindere dal Napoli e dalla Juventus, il pari di Bergamo è una zavorra alle velleità di battistrada alternativa. Con un po’ di fortuna e un po’ di precisione in più l’Inter avrebbe anche potuto vincerla. Ma con un po’ di bravura in meno (di Handanovic) i milanesi avrebbero anche potuto perderla. Così, mentre il dopopartita s’incanaglisce lontano dallo stadio (un bengala lanciato da supporter della Dea e un fallito assalto contro un autobus carico di tifosi bauscia), Mancini ammette comunque che non è stato un pomeriggio al lordi di molte sbavature: «Questo è comunque un campo difficile – sussurra il tecnico – eravamo sbilanciati perché volevamo vincere. Nella ripresa abbiamo spinto bene in attacco. Ma nel complesso, quanti errori quanti disimpegni facili sbagliati. Ci era successo anche a Empoli e col Sassuolo. Vorrà dire che faremo ripetizioni di fondamentali».
BREVE RESPIRO e poi: «Segniamo poco, è vero. Dobbiamo migliorare anche la fase offensiva, facendo giocate più semplici e più pratiche. Il calcio è una cosa semplice, non serve strabiliare a tutti i costi. Qualche giocatore non mi è piaciuto, doveva fare di più – aggiunge il Mancio facendo la sibilla cumana – Abbiamo cercato di attaccare in tanti e per farlo ci siamo un po’ scoperti, rischiando qualcosa». E Jovetic? «Un attaccante deve essere egoista, non conta chi fa gol conta farlo. Da lui comunque mi aspetto una quindicina di reti». Sull’autogol di Murillo arriva una mesta assoluzioni: «Lui è giovane, ma ha fatto bene fino adesso. Un errore ci può stare. Murillo è uno che si applica e tornerà a essere bravo». Guarin? «Ha fatto una gara sottotono. Fredy sul mercato? Se così sarà, lo sostituiremmo». Bene, e ora, in generale? «Dobbiamo ritrovare subito la concentrazione. Dopo la sosta un po’ di difficoltà si possono mettere in conto. L’importante è andare oltre. C’è tempo, la stagione è lunga. Basta imbroccare un filotto di vittorie e si torna in testa». E i due o tre pori entusiasti del Mancio sprizzano di loro…

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