Lazio e Sampdoria hanno pareggiato per 1-1 nel posticipo della Serie A. Al gol dei padroni di casa di Matri, ha risposto Zukanovic pochi istanti prima del fischio finale della gara allo stadio Olimpico.
Sarebbe dovuta essere la partita della rinascita, almeno per una delle due squadre protagoniste del Monday Night, in realtà entrambe le squadre confermano la crisi nera che attraversano in questo periodo e nonostante abbiano mosso la classifica sono più i segnali negativi che quelli positivi. I gol tutti nella ripresa con Matri, subentrato a Klose, ad illudere il popolo biancoceleste con una girata di testa da grande attaccante e Zukanovic a ristabilire la parità su punizione deviata da Felipe Anderson.
Nel primo tempo la Lazio entra in campo molto aggressiva, sostenuta finalmente dal proprio pubblico, e nei primi 10 minuti schiaccia la Sampdoria all’interno della propria metà campo, i biancocelesti, orfani di Eder per un problema muscolare, si affidano a Cassano supportato da Carbonero e da Christodoulopoulos. I biancocelesti non riescono a creare delle occasioni nitide ma la sensazione è che possano passare in vantaggio da un momento all’altro grazie a Candreva che crea con continuità superiorità numerica sulla sua fascia di competenza. Pian piano però la spinta dei padroni di casa si esaurisce ed è addirittura la Samp a rischiare di trovare il gol del vantaggio grazie ad un contropiede fulminante sul quale Barreto va vicino alla rete dopo un rimpallo fortunato. La prima frazione si spegne senza ulteriore lampi.
La musica non cambia nella ripresa nonostante Pioli inserisca Felipe Anderson per Cataldi. La Lazio ha giocatori talentuosi sugli esterni ma tutta la squadra fa fatica a trovarli e di conseguenza il gioco ristagna sulla trequarti doriana. I cambi degli allenatori stravolgono l’equilibrio della partita: Pioli toglie uno spento Klose per inserire Matri e Montella sostituisce Cassano con Muriel, più fresco e dinamico. Proprio in colombiano semina in campo aperto Gentiletti e si presenta al limite dell’area avversaria con un’occasione d’oro ma spreca strozzando il tiro. Quando la partita sembra destinata a terminare a reti inviolate arriva l’inaspettato vantaggio laziale: Felipe Anderson crede fino all’ultimo di poter recuperare un pallone destinato sul fondo, i suoi sforzi vengono premiati e sul successivo cross di Radu, Matri si esibisce in una splendida girata di testa che bacia il palo prima di insaccarsi. Curioso infortunio per Marchetti che si procura una lesione muscolare correndo per esultare dopo la rete del compagno, il portiere è costretto ad uscire e a lasciare il posto a Berisha. La Lazio prova a controllare ma un incauto retropassaggio di Konko da la possibilità a De Silvestri di lanciare in campo aperto Muriel che anticipa Berisha, in uscita disperata, ma viene atterrato al limite dell’area dal portiere albanese. L’arbitro estrae giustamente il giallo, dato che Radu era pronto ad intervenire e a negare ai blucerchiati la rete del pari. Sugli sviluppo del calcio piazzato, però, accade l’impensabile: Zukanovic con il sinistro calcia sul palo del portiere, Berisha è pronto alla parata ma una deviazione di testa di Felipe Anderson mette fuori causa l’estremo difensore e consegna il pari alla Samp. La partita termina su questo episodio lasciando delle brutte sensazioni ad entrambe le squadre. La Lazio mostra un gioco sterile e la frattura con il pubblico è sempre più evidente, la Samp evita la quarta sconfitta consecutiva nell’era Montella ma deve ringraziare le continue disattenzioni biancocelesti senza le quali difficilmente avrebbero potuto portare un punto a Genova