
UN ABBRACCIO tra Berlusconi e Mihajlovic per far tornare il sereno sui cielo di Milanello. Un gesto distensivo in un momento di difficoltà così emblematico da far esultare anche Adriano Galliani: «Sono contento – ha dichiarato l’ad, impegnato in Lega Calcio sul fronte dei diritti tv -, vuol dire che sono stato un buon profeta sul loro abbraccio». La visita del presidente Silvio Berlusconi a Milanello è servita a dare la scossa alla squadra, reduce dal deludente pareggio col Carpi, e a rinnovare fiducia, stima e affetto a Sinisa Mihajlovic, cui l’altra sera l’ad Adriano Galliani aveva rivolto una stoccata («Al Milan nessuno può stare tranquillo») durante la festa di Natale del settore giovanile, auspicando allo stesso tempo un abbraccio chiarificatore tra presidente e tecnico. Un abbraccio e un faccia a faccia durato circa un quarto d’ora al termine di una giornata intensa. Il presidente è sbarcato al centro sportivo in elicottero alle 12,30 ed è rimasto a Milanello per più di quattro ore: Berlusconi ha prima visto 5 minuti dell’allenamento della squadra, poi, al fianco della figlia Barbara, ha intrettenuto gli sponsor durante il pranzo, ricevendo come dono un telefono cellulare, e infine ha posato con la squadra, lo staff e gli stessi partner commerciali per la foto di Natale.
Il Milan che si presenterà contro il Verona fanalino di coda della Serie A sarà una squadra a trazione anteriore con Niang e Bonaventura esterni d’attacco del 4-4-2, la coppia Luiz Adriano-Bacca in avanti e De Jong ad affiancare Montolivo in mediana. «Siamo qui per dare sostegno alla squadra – ha dichiarato con il sorriso Barbara Berlusconi – a cui non si può rimproverare nulla per impegno e dedizione. Ma non possiamo permetterci di rimanere fuori ancora dall’Europa o dalla Champions. Lo stadio? Per me è stata una grande delusione, ho lavorato su questo progetto per due anni. Era un sogno, ma forse mi sono spinta troppo oltre». Poi una stilettata alla Lega Calcio: «Non condivido alcune politiche della Lega negli ultimi 15 anni, in generale penso che queste politiche non stanno valorizzando il potenziale del nostro sport»
Resto del Carlino