Calcio. Niang guida la svolta a Sinisa

Sinisa-Mihajlovic-kanal9tv.com_FORSE è presto, in casa Milan, per parlare di svolta dopo la rotonda vittoria nell’anticipo di sabato sera contro la Sampdoria. Di certo, a detta degli osservatori, si è vista una squadra trasformata, nel carattere e nel gioco. Motivata, attenta, brillante. Insomma, quel che Silvio Berlusconi e i tifosi aspettavano da tempo. Difficile stabilire quanto possano aver influito sulla “rinascita“ i cambi di modulo: Mihajlovic parla di un ordinato 4-4-2, ma a veder bene questa era la disposizione dei rossoneri in fase difensiva. Perché nella manovra d’attacco spesso la squadra cambiava in un molto più offensivo 4-2-4 (stile Antonio Conte), o tornava al vecchio 4-3-3. Una cosa però è certa: modulo a parte decisiva è stata la prestazione di M’baye Niang, finalmente in pieno stato di forma. All’allenatore mancava un elemento che potesse fare da collante tra centrocampo e attacco, creando quella superiorità numerica necessaria per generare chances da rete e conseguentemente segnare: il francesino, con il suo costante movimento e l’imprevedibilità tipica di chi ha talento, ha fatto tutto questo. Rubando la scena a compagni e avversari ben più esperti e mettendosi alle spalle la definizione di “campioncino solo potenziale“ o “talento incompiuto“ che qualcuno gli aveva appiccicato addosso un paio di stagioni fa, dopo le sue prime partite con la maglia del Milan. Sembrava che per lui il tempo si fosse fermato il 12 marzo 2013, contro quel palo del Camp Nou. Quella notte i sogni del bad boy che girava in auto senza patente (fermato dalla polizia ancora 17enne il 10 settembre 2012 si giusitificò dicendo: «Sono Traorè») si erano infranti sul legno dei blaugrana, e da quella partita, il giovane attaccante non aveva mai più giocato punta centrale dal primo minuto. C’è voluto il cambio di modulo per mettere in pratica tutti i segreti imparati al Genoa. E infatti, dopo la rigenerante cura Gasperini, il giovane attaccante non è sembrato più quello frastornato di una volta, è ritornato alla base molto più maturo, migliorato anche dal punto di vista tecnico grazie alla maggior fisicità e velocità, e con la convinzione di potersi riprendere la maglia rossonera. Sabato sera, ad appena 20 anni, ha festeggiato nel migliore dei modi (2 reti e un assist) le cinquanta presenze in A, e il Milan sa bene di avere un patrimonio tecnico da dover valorizzare al massimo. Perché con Niang (che ha meno talento di Balotelli però più forza e continuità), Bonaventura, ma pure Donnarumma e Romagnoli si stanno concretamente ponendo le basi per il futuro. Che potrebbe davvero diventare più roseo se Galliani riuscisse a mettere le mani pure su Stefano Sensi, talentuoso regista del Cesena. Si sussurra che i romagnoli abbiano abbassato le iniziali pretese da 15 a 10 milioni, e che con l’inserimento di contropartite tecniche si potrebbe arrivare alla chiusura della trattativa (Milan,Juve e Napoli permettendo), per poi “parcheggiare“ il calciatore al Genoa nella prossima stagione, in attesa del definitivo salto di qualità.
Intanto domani sera il Milan torna in campo: alle 21 a San Siro arriva il Crotone (piacevole sorpresa della serie B e in piena corsa promozione, avrà 5000 tifosi al seguito) per il quarto turno di Coppa Italia. Turnover in vista con l’obiettivo qualificazione: negli eventuali ottavi di finale (15 dicembre) i rossoneri ritroverebbero la Sampdoria.

Gazzetta dello Sport