
(ANSA) – ROMA, 11 MAR – “Se non avessi fatto il portiere,
sarei stato un poliziotto. Mi piace proteggere”. Lo confessa il
portiere dell’Inter André Onana, protagonista della prima
puntata, disponibile da oggi su Dazn, della nuova stagione di ‘Culture’, il format che racconta culture e tradizioni dei
calciatori di Serie A. “Vengo da una famiglia umile, da un
paesino molto povero: non mi sarei mai immaginato di giocare
nell’Inter – confessa il camerunese -. Avevo quattro fratelli,
il più grande è morto e io sono il più piccolo. Kristian, uno di
loro, giocava come portiere. Lo accompagnavo e gli portavo la
borsa: così mi sono innamorato del ruolo”.
Onana ha fatto esperienza nel vivaio del Barcellona, dove “ho
imparato l’uscita palla: saper decidere la giocata, leggere le
situazioni. Negli ultimi 20 anni, quello del portiere è il ruolo
che è più cambiato. Quando ero piccolo mi dicevano ‘Non giocarla
mai in mezzo’. Ora, devi darla dove c’è spazio. Il portiere oggi
è uno forte con i piedi, forte nell’uno contro uno, coraggioso,
che trasmette sicurezza, che attacca le palle alte. Se lo sei,
vivi accanto all’errore. Devi essere forte e non aver paura di
sbagliare”. All’Inter, il camerunese ha un collega che è il suo
opposto, “uno serissimo e tranquillo. Io sono agitato e
scherzoso”, e giocatori forti anche nel carattere: “Per stare in
uno spogliatoio così, per rispondere a Dzeko o Lautaro, ci vuole
personalità. Se dobbiamo litigare per vincere sempre, allora
litighiamo sempre”. Il suo idolo è Manuel Neuer, ma lo hanno
reso felice i guanti regalatigli da Gigi Buffon. E il rivale
rossonero Maignan? “Con lui ho un bellissimo rapporto. Sono
molto felice che ci sia lui a Milano con me. Chi è più forte?
Non lo so. Ma nella mia testa forse lo so”, conclude Onana
(ANSA).
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