Calcio. Operazione sorpasso per Sinisa

Sinisa Mihajlovic«VOGLIAMO FARE RISULTATO all’Olimpico, ma contro la Lazio servirà il miglior Milan della stagione». Sinisa Mihajlovic sta a fronte alta e altera (ammesso che una fronte possa esserlo da sé) dinnanzi ai curiosi di mestiere. Al serbo, che mai le manda a dire, non sono piaciute alcune critiche nel dopo Chievo sicché, unendo in modo suggestivo i bellici propositi contro i suoi amici biancocelesto, Miha difende al contempo sé e la squadra da scribi e farisei: «Accetto ogni rilievo, ma non quando la critica è offensiva, do rispetto ma anche lo pretendo». Con il sostegno di Nanni Moretti: «Le parole sono importanti e non accetto esagerazioni o cose false. Non sono qui a far offendere me o i miei giocatori». In treno per Roma, con tutto il Milan a fare
ciuf-ciuf, lo sdegno gli sarà sbollito o si sarà cristallizzato in una freddo risentimento non muscolare? Il resto della conferenza stampa, con il tradizionale schieramento a latere di Montolivo e di De Jong, è comunque un genuino sfoggio di dignità dell’uomo e del tecnico, cui due vittorie faticose hanno ridato ali al volo della sua esperienza rossonera. Con la Lazio, che ha vinto le ultime otto partita in casa, sarà un esame severo, quasi dirimente: potrebbe allontanare vieppiù il Milan da quell’Europa che per il Grande Capo è imperativo categorico: «La Champions è il nostro obiettivo cardinale, lo abbiamo detto dall’inizio. Quanto al campionato, il Milan parte favorito, giocando però da veroMilan, con almeno tredici squadre del campionato. Con altre cinque o sei squadre siamo alla pari: la Lazio è una di queste. Ci può anche stare che si perda, ma perché fasciarci la testa prima». Sugli undici all’ingaggio, non cambia nulla o quasi rispetto al Chievo. Ci sarà ancora il rimotivato Cerci, così come Alex in coppia con Romagnoli, e soprattutto l’efebico gigante Donnarumma a chiudere la porta. Con buona pace per Diego Lopez depresso: «Lo stimo molto – ha detto Sinisa, sempre a ruga alta – è un portiere importante e verrà il suo momento. Ma per ora vedo meglio Donnarumma». Più chiaro di così. Quanto alla Lazio come tempo vissuto d’affetti e di furie agonistiche, il Miha ha un sussulto, passando il Rubicone, ma è solo il Lambro: «È sempre un piacere tornare, specie se si vince». A Roma, a Roma.