Calcio. Platini, altro schiaffo dalla FIFA

Michel Platini«SCANDALOSI». La prima reazione di Michel Platini al duro tackle della Commissione d’appello della Fifa è la smorfia di chi se l’aspettava. Soprattutto se si è convinti di essere al centro di un disegno teso a cancellarlo dai radar elettorali per la presidenza Fifa.
A 40 giorni dalla sospensione, la Commissione presieduta da Larry Mussunden, ha respinto «integralmente i ricorsi presentati» da Le Roi e Sepp Blatter, confermandone la sanzione e cioè i tre mesi di stop comminati per la vicenda dei 2 milioni di franchi svizzeri versati da Blatter a Platini per consulenze varie tra il 1999 e il 2002.
Un colpo durissimo e per le ambizioni presidenziali di Platini, fino a poche settimane fa favoritissimo nella corsa alla successione dello stesso Blatter. Una tessera che il numero uno dell’Uefa colloca nel puzzle che, a suo dire, si sta componendo per ostacolarne la corsa elettorale. «Io resto candidato – tuona Platini –. La decisione non mi sorprende e conferma come la Fifa indaghi in modo unilaterale, iniquo e prevenuto: questa sentenza però ha un pregio, mi permette di ricorrere al Tribunale arbitrale dello sport, una corte indipendente».
Secondo Platini sta andando in scena un vero e proprio sabotaggio alle sue ambizioni presidenziali, e certo non si nasconde dietro a un dito, anzi, attacca durissimo: «La Fifa sovrintende, senza oramai nemmeno tentare di nasconderlo, a una dilazione intenzionale e inammissibile della mia campagna per la presidenza». Sta accadendo, dal suo punto di vista, ciò che il numero uno dell’Uefa temeva: i tempi della giustizia della Fifa che si allungano paralizzandone il percorso elettorale verso le elezioni del 26 febbraio e destabilizzando gli alleati che ne appoggiano la candidatura.
«La decisione della Commissione d’Appello è del 3 novembre – ha spiegato Platini – e mi è stata notificata oggi (ieri
ndr), due settimane dopo senza alcun barlume di spiegazione a questo ritardo straordinariamente insolito». Tempi che s’allungano e, racconta le Roi, non solo: «Nonostante le mie ripetute richieste, non ho avuto la possibilità di esporre le mie ragioni. E’ scandaloso».
L’Uefa aveva chiesto alla Fifa un giudizio rapido per Platini, chiedendo che potesse essere ascoltato, considerandone anche la candidatura e i tempi ristretti. E invece i tempi si sono allungati testimoniando, aveva spiegato nei giorni scorsi il vice presidente Uefa ed ex numero uno Figc: «L’assoluta ingovernabilità per tempi e regole certe della giustizia sportiva alla Fifa». La partita entra ora nella fase decisiva, perchè al Tas di Losanna Platini si troverà di fronte a giudici che rappresentano garanzia di terzietà (e rapidità…) e che potrebbero ribaltare la situazione cancellando lo stop Fifa, riaprendo spiragli importanti in chiave elettorale. E se così fosse, l’immobilismo della giustizia Fifa denunciato da Platini, assumerebbe contorni assai precisi anche nell’ambito della ‘guerra’ tra lo stesso Platini e il suo ex amico Sepp Blatter.

Resto del Carlino