
(ANSA) – ROMA, 12 OTT – Lega Pro sempre più popolare: sono
quasi 13 milioni gli italiani interessati al campionato di serie
C. Si tratta soprattutto di uomini laureati, residenti al Sud,
con un reddito medio alto. A dirlo è la ricerca Sponsor Value
realizzata da StageUp e Ipsos che ha approfondito, oltre
all’interesse, i valori associati all’evento, l’atteggiamento
verso le sponsorizzazioni da parte degli interessati e il bacino
dei tifosi dei Club associati.
Realizzata su un campione rappresentativo della popolazione
italiana di età tra i 14 e 64 anni, la ricerca mostra come nel
giro di una stagione sportiva il bacino del Campionato di Serie
C sia aumentato del 16%, passando da 11.074.000 di persone nel
giugno 2021 a 12.899.00 nel maggio 2022. La crescita ha
riguardato soprattutto i fruitori regolari e quelli abbastanza
regolari che insieme raggiungono il 36% del totale.
Divertimento, tradizione, spirito di squadra sono i valori
che gli interessati associano maggiormente al campionato. Il 69%
dei follower ha un atteggiamento favorevole o abbastanza
favorevole verso le sponsorizzazioni, meglio di quanto rilevato
nella Serie A di calcio in cui i favorevoli raggiungono quota
66%. Questa tendenza si conferma, con differenze ancora più
marcate, anche con riferimento alla preferenza per le marche
sponsor al momento degli acquisti con il 52% della Lega pro
contro il 39% della Serie A. Gli interessati che dichiarano di
tifare per una delle squadre di Lega Pro si stima siano 4,5
milioni. Con una media di 75.000 tifosi per ciascun club, il
fenomeno del tifo nella Lega Pro è unico per quel che riguarda
la distribuzione territoriale delle squadre che coinvolge 19
regioni e più di 50 province.
“In Lega Pro lavoriamo da tempo con impegno per migliorare il
posizionamento sul mercato e per generare valore in tutti gli
stakeholder, a partire dai tifosi – ha sottolineato Francesco
Ghirelli, presidente della Lega Pro – La ricerca mette in luce
un trend di crescita significativo degli appassionati al calcio
di C che premia il lavoro dei club. L’altro dato che emerge con
forza è la capillarità, il nostro è un Campionato diffuso su
tutto il territorio nazionale e che non ha eguali nel panorama
italiano”. (ANSA).
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