Calcio. Sansone riapre la crisi juve

sansoneNERVOSA, inconcludente, ma soprattutto sconfitta. E’ la quarta resa stagionale della Juve che cade sul campo di un Sassuolo che non finisce più di stupire.
Non vinceranno lo scudetto i pupilli di Squinzi (ieri sera in tribuna), ma dopo aver messo sotto il Napoli, pareggiato all’Olimpico con la Roma, il successo sui campioni d’Italia chiude idealmente un cerchio. E si chiude forse anche la corsa alla difesa del titolo dei bianconeri.
L’episodio chiave capitato al 39’ del primo tempo racchiude tutto lo stato d’animo di una Juve distante adesso 11 punti dalla capolosta Roma.
Chiellini già ammonito per proteste, cade nel tranello teso da Berardi che lo salta con una mezza veronica, quasi una provocazione. Il difensore azzurro non ci sta e qualche secondo dopo entra duro sul talento neroverde. Per Gervasoni, con una decisione un po’ esagerata, è il caso di estrarre il secondo giallo in faccia a Chiellini (l’ultima espulsione nel 2007).
Juve in dieci ed ecco la gara che non ti aspetti. Anche perchè in quel momento a condurre è il Sassuolo passato in vantaggio con la punizione capolavoro di Sansone che lascia sulle gambe Buffon sul tiro a giro dell’attaccante.
La Juve con Alex Sandro largo a destra nella difesa a quattro, con un centrocampo inedito senza Marchisio (influenza) formato da Sturaro (si abbasserà a terzino in inferiorità numerica), Lemina e Pogba, prova ad affidarsi al suo tridente offensivo con Cuadrado, Dybala, particolarmente vivace, al servizio di Mandzukic.
Ci sono fare gli straordinari nella difesa del Sassuolo che comprende all’intervallo ciò che gli riserverà il secondo tempo.

LA JUVE con l’umiltà di una provinciale che deve cercare di uscire da una situazione complicata, dimentica l’uomo in meno e inizia a menare la danze a testa bassa nel tentativo di limitare i danni.
Sono a tratti confusi gli attacchi degli uomini di Allegri, ben consapevoli che una sconfitta del genere potrebbe dare una spallata definitiva a tutte le speranze di rimonta. Ci prova Pogba, ma sono tentativi isolati che favoriscono il gioco di rimessa neroverde. La Juve colleziona solo calci d’angolo e Pegolo, chiamato a sostituire lo squalificato Consigli, non corre grandi pericoli. Il nervosismo e la fatica di una gara giocata per quasi un’ora in dieci sotto una pioggia incessante, alla fine smontano i buoni propositi bianconeri.
Per Allegri un altro ritorno amaro contro la squadra che lo ha lanciato. Nel gennaio 2014 ai tempi del Milan venne esonerato dopo una sconfitta al Mapei Stadium. Questa volta il posto non è a rischio, ma potrebbe aver perso definitivamente una cosa ancora più importante: lo scudetto.

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