PRIMA lo scherzetto (l’esclusione di Icardi) poi il dolcetto (Medel in versione bomber): nella “notte da paura” è la Roma a vedere le streghe, battuta di misura da una tostissima Inter che si riprende la testa della classifica. A lungo, soprattutto nella ripresa, i nerazzurri sono stati messi alle corde dai rivali ma hanno resistito con tenacia fino all’ultimo portando a casa una vittoria preziosissima che vale il sorpasso. Finisce 1-0, proprio come Mancini aveva sognato alla vigilia. Finisce con l’atomico attacco giallorosso che non riesce ad abbattere il fortino interista. Finisce con gli applausi del pubblico alla squadra perché questa è la vittoria di un gruppo dove tutti partecipano al gioco, difendono e attaccano con spirito di sacrificio. Nulla di straordinario e spettacolare, diranno quelli dal palato fine; però svolto in modo semplice, ordinato e sopratutto efficace. Perché l’Inter è questa: solida e concreta, dove tutti (compreso Medel) possono segnare. Il fatto, poi, che il successo così importante sia arrivato nella serata in cui l’allenatore ha spedito Icardi in panchina dopo un’ennesima rivoluzione (cambiati anche gli esterni di difesa), dimostra che con Mancini tutti sono utili ma nessuno (compreso l’altro assente, Felipe Melo) è indispensabile. La Roma deve fare “mea culpa”. Bella a vedersi, ma troppo narcisa. Ha avuto occasioni nel primo tempo con Dzeko, ma è stata punita dall’unico tiro verso lo specchio della porta, quello di Medel al 30’. Solo così l’Inter poteva sbloccare il risultato, visto che Jovetic (troppo isolato) finiva spesso stritolato nella morsa degli avversari, con Perisic e Ljajic più preziosi in copertura.
Ripresa più emozionante. La Roma partiva col piede sull’acceleratore schiacciando gli avversari in area di rigore. Dzeko ci provava di testa impegnando Handanovic. L’Inter, che nel frattempo perdeva Medel (mal di schiena) sostituito da Kondogbia, restava guardinga. Doppia prodezza di Handanovic su Florenzi e Dzeko, poi ci provava anche Manolas. Entravano anche Palacio e Ranocchia ma dopo l’espulsione di Pjanic per doppia ammonizione gli ospiti crollavano. Brozovic e Perisic in contropiede sfioravano il 2-0 e al triplice fischio i 60mila di San siro esplodevano di gioia.
Resto del Carlino