LA DETERMINAZIONE di un secco «no», l’occhio vigile del padre padrone che anche stasera terrà sotto controllo il suo discolo discepolo. Pronto a gioire, ma pronto anche ad arrabbiarsi se non vedrà segni evidenti di miglioramento. La storia del Milan di oggi è tutta qui: il no è quello di Sinisa Mihajlovic in conferenza stampa alla domanda «Si accontenterebbe di dieci punti da qui a Natale?». L’occhio vigile è quello di Silvio Berlusconi, che questa sera sarà presente a San Siro per assistere alla gara di campionato contro la Sampdoria. Una presenza importante, non inquietante ma di certo ingombrante: perché il tecnico sa che Berlusconi sarà lì, al fianco di Galliani, per valutare in diretta il suo operato. Mihajlovic è chiamato ad una prova d’orgoglio, anche perché di fronte si ritrova il suo amico Vincenzo Montella ma anche colui che, per due estati, è stato tra i papabili a sedere sulla panchina del Milan. Uno che insomma piace in società (Galliani e Berlusconi dixit). Questa sera è attesa la grande reazione del Milan, che sa benissimo che prima di Natale deve fare punti, in virtù anche di un calendario abbastanza agevole (Sampdoria, poi Carpi, Hellas Verona e Frosinone): «In certe zone del campo dobbiamo osare di più – ha subito tuonato Mihajlovic – quando c’è la possibilità di fare l’uno contro uno dobbiamo provarci a costo di sbagliare, così come dobbiamo rischiare un passaggio in profondità». Un Milan che, ad oggi, è preceduto in classifica da squadre come Fiorentina e Sassuolo, sulla carta più inferiori: «La Fiorentina da qualche anno arriva davanti al Milan, il Sassuolo è una provinciale solo sulla carta. Ma faremo i conti a maggio». Di una cosa, però, il tecnico è sicuro: «Se continueremo con la media punti successiva alla sconfitta col Napoli possiamo andare in Champions League; prima di Natale voglio quattro vittorie».
L’occhio ingombrante del presidente Silvio Berlusconi s’è posato ieri su Milanello. Ha pranzato con Adriano Galliani, gli sponsor e la figlia Barbara. Lasciato il centro sportivo dopo circa quattro ore, ha salutato tutti, compreso il tecnico Mihajlovic e la squadra, dando l’appuntamento a questa sera e chiedendo una sola cosa: la vittoria. E possibilmente di mettere in campo tanta personalità: «Non si può dire che a questo gruppo manchi – ha sottolineato Mihajlovic – dimostreremo nelle prossime partite che ne abbiamo, di personalità». Mihajlovic dovrà fare a meno di Bertolacci, ma pare intenzionato comunque a proporre il 4-4-2 testato e provato in questa settimana. In mediana agiranno Cerci, Montolivo, Kucka e Bonaventura. Poli quindi, dovrebbe accomodarsi in panchina, così come Luiz Adriano che sta meglio, ma non ancora al 100%. Spazio in attacco quindi alla coppia formata da Bacca e Niang: «Perché non è l’assenza di un giocatore a far propendere per un sistema di gioco; noi giochiamo sempre con 4-5 giocatori offensivi», la chiosa finale di Mihajlovic. Che conferma in porta Donnarumma, ormai titolare fisso e celebrato, a modo suo, dal procuratore Mino Raiola: «Vale come un quadro di Modigliani, 170 milioni». E pensare che ha solo 16 anni…
Resto del Carlino