Calcio. Tango da scudetto. Miha ritrova il Milan Sousa senza rabbia

Sinisa-Mihajlovic-kanal9tv.com_TANGO argentino per lo scudetto. Nel sensuale abbraccio del gol Higuain e Dybala accendono il campionato e preparano un avvincente duello per il titolo: Napoli primo con i 20 gol del ciclonico Pipita, Juve sola al secondo posto con 2 punti di distacco e le 11 perle di Dybala, da noi candidato, poche settimane fa, al Pallone d’oro per il 2016.
Viste le difficoltà della Roma, ora targata Spalletti, e gli incerti dell’Inter, è difficile pensare che altri possano inserirsi in questo aspro duello, specie se Napoli e Juve manterranno i numeri e la qualità di oggi. La Juve impressiona per le dieci vittorie di fila e la smania cannibale che ricorda quella dell’era Conte. In questo scorcio di torneo i bianconeri hanno risucchiato 7 punti a un Napoli che non è certo rimasto a guardare. Se Allegri è il motore primo della riscossa, Dybala è il profeta di questa rinascita bianconera. Duttile, estroso, geniale, dotato di qualità balistiche fuori del comune, l’argentino ha colpi e istinto da assoluto fuoriclasse. E intorno a lui cresce una Juve che sa fare a meno di Pogba senza subire contraccolpi, anzi offrendo i riflettori al ritrovato Asamoah e ad Alex Sandro in veste di goleador.
VISTO in prospettiva, il duello Napoli-Juve è complicato da pronosticare. A partire da febbraio il doppio impegno campionato-coppe può essere una trappola per entrambi. Ma la squadra di Allegri è obbligata a battersi al massimo per i due traguardi, a cominciare dalla sfida con il Bayern. Sarri, invece, potrebbe perfino declinare l’impegno continentale per concentrarsi sulla corsa-scudetto. E forse proprio questa facoltà di scegliere fa pendere la bilancia dalla parte di Higuain e del suo Napoli.
A San Siro, sotto gli occhi dell’interessatissimo Conte, il Milan gioca una delle sue migliori e più attente partite. Con una zampata di Bacca taglia subito le ali alla Fiorentina e puntella la panchina di Mihajlovic. Semmai è Sousa che ora deve interrrogarsi su una flessione di rendimento che non è più episodica. Pesano le assenze di Badely e Gonzalo, veri leader in campo. Ma soprattutto manca ai viola la rabbia agonistica e la gioiosa facilità di gioco di inizio stagione. Gli avversari hanno trovato l’antidoto (pressing e contropiede) e ora tocca a Sousa inventare qualcosa di nuovo.

Resto del Carlino