Calcio: Tebas, SuperLeague? Una barca con tre naufraghi…

(ANSA) – ROMA, 23 GIU – “È una barca con tre naufraghi e una
bandiera. La bandiera sono le misure cautelari del Tribunale di
Madrid che gli ha dato ragione. Ma è un giudice che ancora deve
ascoltare la Uefa, magari deciderebbe diversamente se avesse
tutte le informazioni”. Il presidente della Liga, Javier Tebas,
descrive così il progetto della SuperLeague, a cui sono rimasti
ancora fedeli Real Madrid, Juventus e Barcellona.
    “È un modello morto” ha sottolineato facendo il bilancio
dell’ultima stagione del campionato spagnolo. “È stata dura”, ha
osservato, l’obiettivo era di “non posticipare alcuna partita”,
sono stati effettuati “100mila tamponi molecolari e 200mila test
antigenici” e dal punto di vista finanziario, “la stagione è
finita meglio di come avremmo immaginato: avevamo previsto
perdite per 800 milioni di euro ma alla fine sono risultate più
vicine ai 600-700 milioni”.
    A proposito della governance del calcio, secondo Tebas, “la
questione chiave è che i campionati nazionali sono il motore
industriale di ogni nazione. Devono esserci accordi migliori con
la Uefa e la Fifa. Viviamo in un’era in cui sembra che cambiare
il format e le regole sia la soluzione a tutto”, ha osservato il
dirigente spagnolo, esplicitando le proprie riserve sul
Tribunale arbitrale dello sport: “Ogni giorno ho meno fiducia
nel Tas. Non è un organismo indipendente. Il mondo del calcio
deve riflettere a lungo e intensamente su dove stiamo andando
con questo organismo. La Uefa dispone multe e il Tas le
annulla… E sempre quando riguarda certi club. Così la Uefa non
sbaglia quando sanziona il Maiorca ma lo fa quando punisce il
Manchester City e il Psg?”. (ANSA).
   


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