
(ANSA) – MILANO, 09 NOV – “La strada fino all’esordio in
Serie A di Maria Sole Ferrieri Caputi, primo arbitro donna, è
stato un percorso lungo e in ritardo rispetto all’estero, ma ora
siamo in fase di recupero. In passato sono state messe barriere
culturali e non solo, non abbiamo sempre permesso alle donne di
giocarsela alla pari, a partire da barriere fisiche e
atletiche. Ma per fare cose diverse bisogna prima muoversi in
maniera diversa”. Lo ha detto il presidente dell’Aia Alfredo
Trentalange, intervenuto durante la tavola rotonda “ESG, Una
partita storica – Nuove sfide per i professionisti della
sostenibilità” organizzata da Refinitiv e ALTIS a cui hanno
partecipato tra gli altri anche Vittoria Lana (Corporate
Sustainability Senior Specialist Davide Campari Group), Filippo
Cambieri (Sales Research & Portfolio Management di Refinitiv),
Rosanna Grimaldi (Sustainable Finance Specialist di LSEG) e
Giulia Archetti (Senior ESG Analyst di Fideuram), oltre ai
vertici del mondo arbitrale con, oltre al presidente
Trentalange, anche il vicepresidente dell’AIA Duccio Baglioni e
Katia Senesi (Componente comitato nazionale Aia).
“Tra le iniziative ci sarà anche quella di dare una
visibilità maggiore, far conoscere anche chi c’è dietro
l’arbitro. Può essere una strategia vincente”, ha aggiunto
Trentalange parlando delle iniziative per far aumentare il
numero di arbitri donne, oggi pari a circa 1.700 su circa 30mila
tesserati Aia. “Siamo in ritardo rispetto ad altre federazioni,
dobbiamo recuperare terreno. La buona notizia è che in Serie A
ai giocatori non interessa il genere ma la competenza
dell’arbitro, se sia bravo o no”, ha aggiunto Katia Senesi.
(ANSA).
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