UNA JUVENTUS povera di gioco e ricca di gol raccoglie ad Empoli la seconda vittoria consecutiva in campionato, e dato che è la prima volta che le succede, c’è da capire la soddisfazione e perfino il sollievo di Allegri. Per il tre a uno in trasferta, meno per il resto, inteso come quaIità, sicurezza, spettacolo. ll risultato, favorito e ingigantito da un paio di episodi di narcosi collettiva della difesa di Giampaolo nel primo tempo sui gol bianconeri, e da un fuorigioco netto di Lichtsteiner nel terzo, permette alla Juventus di migliorare la classifica, raggiungendo la Lazio, riaffacciandosi non ancora in alto ma quasi, e in questo senso la morale della partita è di quelle che aiutano a ritrovare fiducia e un senso, anche se parziale, di prospettiva. Parziale, sì, perché per capacità di manovra, personalità, la Juventus è ancora in ritardo, e la prova complessiva della squadra bianconera non è stata all’altezza del punteggio.
UN TRE a uno, con l’Empoli in vantaggio con Maccarone, aiutato da una leggerezza di Bonucci, per poi concedere troppo in difesa, argo e generoso con i bianconeri, considerato che il confronto, soprattutto nel primo tempo, è stato, nella sostanza, equilibrato. Ma non è stata colpa della Juve se l’Empoli si è dimenticato di proteggersi con la tenacia che una provinciale deve sempre avere, e se in attacco Giampaolo non ha molte soluzioni. Questo no. Certo che c’era da aspettarsi una Juventus più autorevole, in grado di governare e tenere in mano la partita, in virtù di una superiorità complessiva e non degli episodi, ma così non è stato. Evra da una parte e Cuadrado dall’altra i migliori, con Mandzukic, soprattutto per il gol. A centrocampo, utile, in versione operaia, Khedira, mentre Pogba volteggia come un aquilone, ma con scarsa sostanza.
QUESTA vittoria, certo preziosa, se permette ad Allegri di ritrovare tranquillità ora che il campionato va in pausa, non cancella i dubbi sulla consistenza di questa Juventus e sulle sue possibilità di lanciarsi in una rimonta a perdifiato. «Un passo alla volta, l’importante è questo, il calcio resta imprevedibile, basti pensare che l’Inter ha vinto sette volte per uno a zero, e non so se sia mai successa una cosa del genere», tira le somme Allegri, con una frecciata anche ai nerazzurri. Come dire: se la capolista è questa, c’è ancora tempo per risalire e rimediare. Così, almeno, la vede Allegri. Immaginandosi, lui per primo, una Juventus decisamente migliore di questa di Empoli, con la pancia piena ma con il suo calcio ancora minore.
Resto del Carlino