È la Castelverde fondata dagli italiani nel 1938 come piccolo borgo ad est di Tripoli ed affacciato sul Mediterraneo. Una zona, come gran parte delle coste tripoline, caratterizzata da zone agricole e di campagna che sembrano fare da confine tra il mare ed il deserto. Oggi Castelverde è nota con il suo nome arabo, ossia Gasr Garabulli. Poco meno di quarantamila abitanti ed una posizione strategica essendo sia vicina a Tripoli ma anche, allo stesso tempo, ben assiepata lungo il tratto della litoranea via Balbea che collega la capitale con Misurata. Ed il suo nome purtroppo, in questi giorni torna ad essere accostato alle tragedie sul Mediterraneo.
Si torna a partire da Garabulli
Gli ultimi naufragi occorsi a largo della Libia, vedono coinvolte imbarcazioni partite proprio da Garabulli. Una circostanza che sorprende e che rappresenta una novità, almeno in parte. Anche nelle recenti operazioni svolte in Italia e che vedono coinvolti scafisti operanti lungo la rotta libica, ad emergere maggiormente come porto di partenza è quello di Sabrata e delle zone limitrofe. Si tratta di territori molto difficili, dove il potere di alcuni clan che organizzano e gestiscono il traffico di esseri umani è molto forte. Questo territorio si trova ad ovest di Tripoli, non lontano dal confine tunisino. Quasi una terra di nessuno, dove non a caso nel 2015 emergono i primi focolai dell’Isis in Libia. A fare il resto sono gli scontri, le faide tra i vari gruppi che si arricchiscono con il fenomeno migratorio, le vere e proprie battaglie tra milizie legate alla cabina di regia anti Isis ed il clan degli Anas al Dabbashi, quello che prima dell’estate 2017 appare più legato agli affari derivanti dal traffico di esseri umani. Quest’ultimo clan avrebbe anche ricevuto, come testimonierebbero i reportage della Reuters e dell’Associated Press, una parte dei soldi che Roma storna verso Tripoli per bloccare i barconi nel piano elaborato nell’estate 2017. All’epoca a Palazzo Chigi siede Paolo Gentiloni, il suo governo si rende conto di dover ridimensionare i numeri degli approdi dalla Libia ed il ministro Marco Minniti elabora il piano sopra citato. Il Giornale.it