Cancro prima causa di morte a San Marino. Il dott. Marinelli: “Sul cuore oggi c’è maggiore prevenzione”

MarinelliUn largo studio pubblicato sull’European Heart Journal (la rivista dell’European Society of Cardiology) e rilanciato da “La Stampa” mostra che i tassi d’incidenza delle morti per malattie cardiovascolari e ictus in Europa sono in calo, tuttavia i dati rivelano che vi sono vistose differenze da nazione a nazione, con i Paesi dell’Est come la Russia e l’Ucraina che hanno un tasso mortalità di molto maggiore che non, per esempio, quello della Francia. Allo stesso modo, se da un lato calano i decessi per le malattie cardiovascolari, au-mentano quelli per cancro in diverse nazioni.
La situazione europea E’ l’aggiornamento per il 2014 dei dati relativi all’impatto sui tassi d’incidenza dei decessi per le malattie cardiovascolari (CVD) in Europa, a dimostrare come questi variano enormemente da Paese a Paese. Per esempio, in alcuni dell’Europa orientale, tra cui Russia e Ucraina, il tasso di mortalità coronariche e malattie cardiache tra le persone di età compresa tra i 55 e i 60 anni è maggiore del tasso equivalente in Francia per le persone vent’anni più vecchie. Nella fattispecie, comprendendo le rettifiche per i tassi di mortalità per CVD negli uomini e nelle donne di tutte le età, questi sono stati 6 volte superiori in Russia rispetto alla Francia. Questi due Paesi, se vogliamo, rappresentano rispettivamente i primi in classifica in negativo e positivo. Nel 2010 in Russia, per ogni 100mila persone, sono morti 915 uomini e 517 donne, mentre i tassi equivalenti in Francia erano rispettivamente di 150 e 87 ogni 100mila. Nel Regno Unito, invece, i tassi di mortalità per CVD nel 2010 erano di 205 uomini e 129 donne ogni 100mila persone.

La situazione a San Marino
Nel complesso, le CVD rimangono la singola, più grande causa di morte tra gli europei rispetto a qualsiasi altra malattia, e in alcuni Paesi provoca il doppio dei morti rispetto al cancro. Ma ci sono delle eccezioni: è il caso di Belgio, Danimarca, Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Slovenia, Spagna e San Marino dove il cancro è causa di un numero maggiore di morti tra gli uomini rispetto alle CVD. Infine, per la prima volta, in Danimarca il cancro ha ucciso un numero maggiore di donne, che non le malattie cardiovascolari.

Parla l’esperto internazionale
“La ragione per cui il cancro ha superato le malattie cardiovascolari come causa principale di morte in questi Paesi è dovuta al fatto che un minor numero di persone sviluppano malattie cardiovascolari e, tra quelli che lo fanno, sono in meno a morire – spiega su ‘La Stampa’ il dott. Nick Townsend, ricercatore senior pres- so il BHF Centre on Population Approaches for Non-Communicable Disease Prevention e coautore dello studio – Ciò è probabilmente dovuto al miglioramento dei fattori comportamentali di rischio associati con le CVD, come per esempio la diminuzione del numero di persone con il vizio del fumo”.

Parola al primario sammarinese
Così il primario di cardiologia dell’ospedale del Titano, Liano Marinelli: “Il trend c’è, ma per parlare di un sorpasso dei tumori rispetto alle CVD bisognerà attendere qualche anno, perché qui abbiamo piccoli numeri. Detto questo non c’è dubbio che più dell’80% dell’allungamento della vita – 6, 7 anni in più in Europa negli ultimi 10 anni – è dovuta proprio alla miglior cura delle malattie del cuore, al trattamento dei fattori di rischio, alla diminuzione del fumo, al trattamento del colesterolo e della pressione”.

I dati più recenti sul Titano
A San Marino nel 2013 ci sono stati 97 morti per tumore e 77 per CVD. Nel 2012 il dato era invertito: 78 morti per CVD e 66 per tumore. Nei primi 6 mesi del 2014 invece ci sono stati sul Titano 47 morti per CVD e 40 per tumori.

Il trend europeo

In Europa invece i dati relativi al più recente anno disponibile hanno dimostrato che ci sono stati poco più di quattro milioni di morti (1,9 milioni di uomini e 2,2 milioni di donne) causati dalle CVD, arrivando a toccare la metà di tutti i decessi in Europa.

David Oddone, La Tribuna