Cannabis terapeutica, nuovo passo in avanti. Entro il 2017 San Marino potrebbe coltivare e produrre marijuana all’interno del proprio territorio.

marijuana cannabisIntanto l’Emilia Romagna ha stanziato un milione di euro per i farmaci a base del principio attivo della pianta, che saranno disponibili a carico del servizio sanitario regionale dal 1° settembre.

Se in Italia a fine luglio e? iniziato il dibattito politico, che riprendera? poi a settembre, in merito al disegno di legge sulla legalizzazione e depenalizzazione della cannabis, a San Marino il discorso iniziato nei mesi scorsi in merito alla coltivazione e alla produzione di cannabis a uso terapeutico sta facendo passi da gigante e a fine agosto il gruppo tecnico, guidato dal direttore della Authority sanitaria di San Marino Andrea Gualtieri, tornera? a riunirsi dopo il primo incontro svoltosi il mese scorso.

Gualteri aveva dichiarato a Tribuna che “a breve saranno stabilite le linee guida e le direttive

suquellochec’e?dafare.Sesiproce- de spediti, senza intoppi, penso che la parte legislativa potremmo com- pletarla entro l’anno”. Poi bisognera? attendere l’approvazione da parte dell’ufficio preposto dell’Unione europea “i quali – ha detto Gualtieri – ci autorizzeranno o meno in ultima istanza, alla coltivazione e produzio- ne di cannabis per uso terapeutico”.

Sta di fatto quindi che forse entro il 2017 San Marino potrebbe coltivare e produrre cannabis per uso terapeutico e i sammarinesi che ne avranno bisogno, esclusivamen- te sotto ricetta medica, potranno acquistare e consumare medicinali a base di cannabinoidi direttamente in Repubblica.

Nel frattempo la vicina Emilia Romagna ha stanziato un milione di euro per i farmaci alla cannabis, che saranno disponibili a carico
del servizio sanitario regionale dal 1° settembre 2016.

La delibera del 1° agosto, con la quale la giunta ha “aggiornato il prontuario terapeutico regionale con l’inserimento del preparato vegetale a base di cannabis sativa,” arriva a piu? di due anni dall’approvazione della proposta di legge presentata dall’allora consigliere regionale Franco Grillini, Liberal Democratici, e appoggiata dalla maggioranza di centrosinistra e dal M5s. In Italia, la cannabis a scopo medico e? legale. A pagamento e sotto prescrizione, i medicinali a base di cannabinoidi possono essere acquistati in tutto il paese da anni, e in Toscana, Liguria, Ve- neto, Friuli Venezia Giulia, Marche, Abruzzo, Sicilia, Umbria, Basilicata, Piemonte, Lombardia, Puglia, e – da settembre – Emilia Romagna esisto- no leggi che prevedono che possano essere prescritti a carico del sistema sanitario regionale.

La Toscana e? stata la prima ad avviare un piano per l’uso di cannabis terapeutica in malattie come sclerosi multipla, depressione o glaucoma, con una legge del maggio 2012. Segue pochi mesi dopo il Veneto, mentre in Liguria, il primo testo di legge in materia viene dichiarato parzialmente illegittimo dalla Corte Costituzionale. Un nuovo testo seguira? nell’agosto dell’anno successivo.

Nel 2013, e? anche la volta del Friuli Venezia Giulia e delle Marche, a cui si aggiungono l’anno seguente leggi regionali emanate in Abruzzo, Puglia, Sicilia, Umbria, Basilicata ed Emilia Romagna.

Ma l’approvazione di una legge non rappresenta una garanzia per il servizio, nella pratica. Lo dimostrano i casi dell’Emilia Romagna, dove soltanto dopo la delibera di pochi giorni fa sara? possibile accedere ai farmaci tramite il servizio sanitario regionale. Piemonte e Lombardia hanno delineato quest’anno le modalita? di accesso e somministrazione della cannabis terapeutica tramite i rispettivi servizi sanitari regionali.

Finora, in Italia, tutta la cannabis terapeutica viene importata dall’Olanda, ma si attende per la fine di agosto l’arrivo della prima produzione ‘made in Italy,’ dello Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze. L’Emilia Romagna ha gia? prenotato 16 chilogrammi di marijuana italiana. La Tribuna