Caos riforme, il Partito democratico si spacca. Opposizioni fuori dall’Aula: vedranno sorci verdi

camera deputatiAventino di FI, Lega, Sel e M5S dopo la rissa notturna. Civati e Fassina: noi non votiamo. Brunetta: Renzi bullo, noi da Mattarella. Il premier di andare alla conta all’assemblea Pd.

«C’è un tentativo di bloccare il governo. Va bene il dialogo, ma noi andiamo avanti anche da soli, non accettiamo ricatti». Matteo Renzi, parlando all’assemblea del Pd, ribadisce che «non si può fermare il cammino delle riforme». Il Pd è spaccato e la minoranza chiede un ripensamento al segretario Pd («non possiamo votare con mezza Aula vuota»). Ma il premier tira dritto: a quanto si apprende da fonti parlamentari, starebbe pensando di andare alla conta all’assemblea del Pd mettendo al voto la sua relazione che impegna i dem ad andare avanti nell’approvazione delle riforme anche senza la presenza delle opposizioni in Aula.

 

Le opposizioni sull’Aventino

Le forze dell’opposizione, intanto, insorgono e in una conferenza stampa attaccano: «Vedranno i sorci verdi, denunciamo la deriva autoritaria». Da martedì i gruppi verranno ricevuti dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Dopo aver lasciato l’Aula, Brunetta è il più duro, anche se tra le fila azzurre ci sono alcuni – tra questi Saverio Romano, Maria Stella Gelmini, Elena Centemero e Stefania Prestigiacomo – che sono rimasti in Aula.

L’ira di Renzi: «Otto mesi di palude»

Questa notte il premier è arrivato in Aula proprio per dare un segnale contro l’ostruzionismo. Ha scherzato e discusso con esponenti di varie forze politiche. A Scotto di Sel il premier ha spiegato di aver passato tutta la giornata a mediare sul «caso Grecia», i toni sono amichevoli. Ragiona anche con Giancarlo Giorgetti, il leghista lo invita a desistere, il premier confermava di voler andare avanti. Infine si avvicina ai banchi di Forza Italia: sono otto mesi – osserva ai deputati azzurri – che le riforme sono bloccate alla Camera. Se questa Camera non riesce a votare le riforme prendo atto che la legislatura è finita e si va a votare con il Consultellum, a me va benissimo.

Il Pd spaccato

Ma anche il Pd è spaccato. La minoranza è pronta a chiedere a Renzi una pausa di riflessione. «È una scelta politica», votare le riforme da soli, ha detto Rosy Bindi nell’assemblea del Pd sospesa per la ripresa dei lavori della Camera. E c’è chi ha deciso: Stefano Fassina e Pippo Civati della minoranza Pd non parteciperanno alle votazioni. «Il fatto politico che si è verificato è gravissimo. Chiedo al Pd ed al governo di fermare i nostri lavori», dice Fassina. «Neanche io parteciperò alle votazioni sulle riforme», si associa Pippo Civati. La Stampa