Capacchione (Sib), questione balneari è estremamente delicata

(ANSA) – ROMA, 22 FEB – “La ‘questione balneare’ è
estremamente delicata soprattutto perché riguarda un modello
composto da una molteplicità di servizi peculiari del nostro
Paese, costruito in oltre un secolo da migliaia di famiglie di
onesti lavoratori che, oggi, rischiano di perdere sia il lavoro
che l’azienda”. Lo ha affermato Antonio Capacchione, presidente
del SIB, in occasione della presentazione dello studio ‘Gestione
e Valorizzazione del demanio costiero: i modelli gestionali’,
realizzato da Nomisma per conto del S.I.B. Sindacato Italiano
Balneari e FIPE-Confcommercio. “Ecco perché nell’interesse del Paese, l’intervento normativo
sul demanio marittimo – per essere proficuo e non dannoso –
presuppone la conoscenza, (al momento lacunosa e non corretta),
della balneazione attrezzata italiana nelle sue effettive
dimensioni e concrete caratteristiche. Questa iniziativa vuole
essere un contributo per una conoscenza più approfondita di un
fenomeno economico e sociale che, proprio in virtù della sua
storia plurisecolare, ha reso competitivo il nostro Paese nel
mercato internazionale delle vacanze costituendo una delle più
importanti espressioni del Made in Italy”.
    Si tratta, infatti, di un settore perfettamente funzionante e
di successo dovuto alla professionalità degli attuali operatori
e, soprattutto, alla sua caratteristica di gestione
prevalentemente familiare. Le concessioni demaniali marittime
ad uso turistico-ricreativo costituiscono, quasi esclusivamente,
un’occasione di lavoro piuttosto che un investimento di
capitali. Ci troviamo di fronte, indubbiamente, a micro-imprese:
lavoratori autonomi che, attraverso la fornitura di servizi alla
balneazione, ricavano il proprio reddito prevalente od
esclusivo. Ciò è dovuto all’impossibilità di consistenti
investimenti infrastrutturali sia per i plurimi e incisivi
vincoli urbanistici, ambientali e paesaggistici, sia per una
scelta precisa del legislatore, quello di privilegiare, nel
rilascio delle concessioni demaniali ad uso
turistico-ricreativo, le proposte relative ad impianti di facile
rimozione rispetto a quelle con un maggior carico edilizio.
    “E’ opportuno continuare a privilegiare, in questo settore,
non l’investimento di finanza, quanto piuttosto quello del
lavoro diretto del concessionario – ha concluso Capacchione –
sia per evitare un eccessivo carico edilizio sulla costa con
anche gravi lesioni ambientali, sia perché la gestione familiare
delle aziende balneari si presenta più efficiente e gradita dai
clienti rispetto a una diversa omologata e impersonale”. (ANSA).
   


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