Capolinea Truss. Si dimette dopo solo 45 giorni

Il governo più breve della storia britannica è giunto oggi al capolinea dopo che Liz Truss, in carica dal 6 settembre, ha annunciato le sue dimissioni da leader del Partito Conservatore in seguito allo sfaldamento della sua autorità politica nelle ultime giornate.

Gli ultimi giorni hanno visto un avvitamento della maggioranza del Partito Conservatore. Solo poche ore prima dell’annuncio l’ennesima deputata Tory – Ruth Edwards, deputata di Rushcliffe – ha chiesto pubblicamente a Liz Truss di dimettersi. Ieri il Ministro dell’Interno Suella Braverman ha lasciato in polemica con il Primo Ministro l’esecutivo, mentre ieri diverse fonti di Westmeinster hanno riferito di parlamentari Tory portati a forza in aula per votare contro la mozione laburista sullo stop al fracking, da molti vista come un voto di fiducia al governo.

Nella giornata di oggi è parso chiaro che le lettere di sfiducia verso la Truss si stavano accumulando sulla scrivania del 1922 Committee, l’organo di governo dei Tory. Il presidente del partito conservatore, Jake Berry, è arrivato a Downing Street, seguito da Sir Graham Brady, presidente del 1922 Committee, e dopo averlo incontrati la Truss ha lasciato ufficialmente.

Liz Truss ha parlato a Downing Street dopo l’annuncio delle dimissioni e iniziato la sua dichiarazione dicendo che è entrata in carica “in un momento di grande instabilità economica e internazionale” La Gran Bretagna è stata “trattenuta per troppo tempo dalla bassa crescita economica”, ha detto. Dice di essere stata eletta dal suo partito con il mandato di cambiare questa situazione. Il suo governo “ha rispettato le bollette energetiche” e tagliato l’assicurazione nazionale, ha detto, oltre a “definire una visione per un’economia a bassa tassazione e ad alta crescita che trarrebbe vantaggio dalle libertà della Brexit”.

“Riconosco che, data la situazione, non posso adempiere al mandato per il quale sono stato eletto dal partito conservatore”, ha concluso. Truss ha detto che rimarrà come primo ministro fino a quando non verrà scelto un successore alla guida del Partito Conservatore. Ha concordato con Brady e Berry che ci sarà un’elezione per la leadership da completare entro la prossima settimana. Presto, a meno di due mesi dall’ascesa al governo, sarà già un ex primo ministro: un caso senza precedenti per i cinquantacinque predecessori a Downing Street.


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