Carabiniere ucciso, l’autopsia: «Undici coltellate». Trovato il pusher che ha venduto aspirina al posto della droga

Secondo l’autopsia sono state undici in totale, e non otto come precedentemente reso noto, le coltellate inferte da Elder Finnegan Lee che hanno ucciso il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. Il dato è emerso dall’autopsia svolta ieri all’istituto di medicina legale della Sapienza. In un primo momento i colpi che hanno raggiunto il carabiniere sembravano otto ma l’esame autoptico ha individuato altri tre fendenti. Secondo l’autopsia Cerciello Rega è morto a causa della forte emorragia. Intanto è stato individuato dai carabinieri il pusher che ha venduto aspirina al posto della droga ai due californiani. Secondo quanto si è appreso, si tratterebbe di un italiano. Sono in corso accertamenti anche sulla posizione di Sergio B, l’uomo derubato che quella sera diede l’allarme al 112. Saranno indagati per reati di droga. A quanto ricostruito, l’uomo accompagnò personalmente i ragazzi dal pusher.

IL PRIMO AUDIO: «MI HANNO RUBATO BORSA E VOGLIONO RISCATTO»
«Buonasera. Mi hanno rubato la borsa, sto a piazza Gioacchino Belli, però questi ragazzi li chiamo e mi chiedono il riscatto dei soldi e io, purtroppo, devo fare una denuncia, dentro avevo documenti, codice fiscale, patente, tutto». Così **l’uomo derubato**, che chiamò le forze dell’ordine denunciando il tentativo di estorsione dei due statunitensi, poi fermati per l’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, si rivolge ai carabinieri nella chiamata di soccorso di quella sera, l’audio della quale è in possesso dell’Adnkronos. A chiamare inizialmente è un passante, al quale l’uomo aveva chiesto aiuto dopo il furto del suo telefono, in mano ai due statunitensi. «In piazza Gioacchino Belli, all’altezza dei taxi, hanno rubato la borsa con il cellulare, ha chiamato sul cellulare suo, lo hanno ricattato dicendo che vogliono 80-100 euro per ridargli il cellulare»: **così viene introdotta la chiamata e passata la conversazione poi al denunciante**. «Buonasera – afferma l’uomo – Mi hanno rubato la borsa, sto a piazza Gioacchino Belli, però questi ragazzi li chiamo e mi chiedono il riscatto dei soldi e io, purtroppo, devo fare una denuncia, dentro avevo documenti, codice fiscale, patente, tutto. Se potete venire vi do il numero, se loro mi rispondono…se voi potete rintracciarli». «Perché mi sono anche scappati, gli sono corso appresso con bicicletta, non li ho presi – continua – sono scappati a piedi».
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