Roma, 29 ottobre. “Strano provvedimento quello del Governo Conte a favore di almeno 5.000 detenuti che ottengono licenze premio per evitare i contagi in carcere, rischiando di portare il contagio a casa o di contagiarsi all’esterno. Non sembra un’ideona così brillante e, non a caso, si apprende dalla stampa che sia farina del sacco PD. Urgono alcune riflessioni: da un lato, si premiano indistintamente migliaia di carcerati che, nei fatti, non hanno fatto nulla per meritarlo, dall’altro lato si imprigionano gli italiani perbene, si rende la loro vita sempre più difficile, si mette in ginocchio l’economia, si rovinano esercenti, commercianti, imprenditori, lavoratori costringendoli a chiudere l’azienda dopo aver investito risorse fitte per poterle tenere aperte. Difficile comprendere la ratio di questa misura del Governo anche a fronte del fatto che, visti i numeri, il rischio del contagio in carcere è meno preoccupante che all’esterno. Non ci sarebbe stata alcuna necessità di aprire i cancelli delle prigioni se ci fosse un piano di prevenzione adeguato all’interno degli Istituti. L’interrogativo è quindi perché si preferisca far uscire i detenuti anziché applicare misure anti-contagio dentro le carceri. Il vero problema è quindi il doppiopesismo di Conte e colleghi: buonismo e lassismo per chi delinque, stangate per gli altri. E, a proposito, una domanda al ministro Bonafede: ma gli strumenti elettronici per controllare tutti questi detenuti a casa ci sono o facciamo finta?”
Così in una nota il deputato della Lega Jacopo Morrone.