Carceriere di Mussolini, il 25 aprile è come la data di nascita

(ANSA) – PERUGIA, 25 APR – “Il 25 aprile è come la data di
nascita di ognuno di noi, non si dimentica mai”. Lo sottolinea
da Città di Castello Ferdinando Tascini, 100 anni compiuti lo
scorso 28 dicembre, considerato l’ultimo carceriere di Benito
Mussolini a Campo Imperatore.
    Impossibilitato ad intervenire alle celebrazioni ufficiali
nella sua città, ha comunque voluto manifestare vicinanza a
tutti gli italiani. Nella sua residenza sulle colline tifernati,
ha seguito la diretta televisiva e l’intervento del presidente
della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha richiamato tutti a “tenere viva la memoria della Liberazione e non dimenticare
quanti hanno lottato per la difesa degli ideali di indipendenza
e di libertà”.
    “Le straordinarie parole del presidente Mattarella – ha detto
Tascini – mi hanno commosso e fatto sentire orgoglioso di essere
italiano e di aver dato il mio contributo come tanti altri,
troppi con la vita purtroppo, alla affermazione della democrazia
e della libertà che oggi tutti possiamo festeggiare”.
    Mentre pronuncia queste parole, Ferdinando Tascini, stringe
tra le mani la copia della Costituzione che il sindaco di Città
di Castello gli aveva donato, insieme a una targa ufficiale:
circostanza che si era ripetuta anche in Prefettura su
iniziativa del Prefetto di Perugia, Armando Gradone.
    “La Costituzione, dopo i tragici momenti della guerra è stata
sempre e sarà per me e per la mia famiglia la bussola della vita
che ci guida, di cui andare orgogliosi. Una bussola di vita che
in particolare i nostri giovani dovranno sempre avere presente
per orientarsi nel cammino della loro vita. Buon 25 aprile a
tutti, viva la libertà, viva la Repubblica”, ha concluso
Tascini.
    L’umbro Tascini, nato a Todi e residente a Città di Castello,
aveva raccontato di recente all’ufficio stampa del Comune
tifernate che a Campo Imperatore era addetto al telefono dove
riceveva le notizie dalla base della funivia. (ANSA).
   


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