Cardinale Cipriani a Roma nonostante accuse di abuso e restrizioni canoniche

Il cardinale Juan Luis Cipriani Thorne, ex arcivescovo di Lima, si trova attualmente a Roma in occasione delle Congregazioni pre-Conclave, nonostante le restrizioni imposte dalla Chiesa e le accuse di abuso sessuale. Secondo quanto stabilito da Papa Giovanni Paolo II nella costituzione apostolica «Universi Dominici Gregis», tutti i cardinali hanno diritto di partecipare alle riunioni preparatorie del Conclave, anche se Cipriani, che ha 81 anni, è escluso dalla partecipazione al Conclave stesso.

Le accuse contro il porporato risalgono al 2018, quando sono emerse accuse di presunti abusi su un minore nel 1983. Cipriani è stato condannato nel diritto canonico, ma non è mai stato processato in Perù, dove risiedeva all’epoca. La Santa Sede ha emanato un precetto penale che vietava la sua presenza pubblica e l’apparizione come cardinale, sanzioni che lui stesso avrebbe firmato e che imponevano restrizioni alla sua partecipazione pubblica.

Nonostante ciò, Cipriani si è mostrato vestito da cardinale a Roma, suscitando critiche. La presunta vittima, il cui nome rimane protetto, ha rilasciato un’intervista a «El País», esprimendo forte disappunto: «Sono indignato per l’assenza di azioni della Santa Sede, che permette tali violazioni delle restrizioni imposte a Cipriani. Il messaggio è che, morto il Papa, ricomincia la festa». L’intervistato ha anche sottolineato come sia stato sorprendente vederlo apparire pubblicamente, considerando le sanzioni e le restrizioni canoniche.

In passato, Cipriani aveva negato le accuse, definendole «completamente false» e ribadendo di non aver commesso alcun crimine. La sua presenza a Roma in questa fase pre-Conclave solleva interrogativi sulla gestione delle sanzioni e sulla coerenza delle misure disciplinari nelle alte gerarchie ecclesiastiche.