
Dopo l’immissione sul mercato del cibo a base di insetti sarà scongiurata la produzione di carne sintetica. All’ordine del giorno nel Consiglio dei Ministri di oggi sarà presentato un disegno di legge per vietare produzione e immissione sul mercato “di alimenti e mangimi sintetici“. In questo modo, come abbiamo visto sul Giornale.it, si anticipa anche ogni potenziale mossa della Commissione Europea che tra qualche mese potrebbe clamorosamente autorizzare questa tipologia di alimento che ha già ricevuto, con fermezza, la protesta del mondo degli agricoltori italiani.
Le misure del provvedimento
“La presente legge detta disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti sintetici“, recita la relazione visionata dall’Agi che sarà discussa nelle prossime ore. In questo modo viene fermato, a monte, ogni tentativo di stravolgere la dieta mediterranea già abbastanza provata da nuovi alimenti che non vanno giù alla maggior parte della popolazione. Questo divieto “comprende sia gli alimenti destinati al consumo umano che i mangimi destinati al consumo animale“. Buonsenso vuole che nemmeno i nostri animali domestici possano “sperimentare” nuovi cibi sintetici in futuro.
Quali saranno le multe
Chi non si atterrà alle regole rischia multe salatissime che variano “da un minimo di euro 10mila fino a un massimo di euro 60mila ovvero fino al 10% del fatturato totale annuo realizzato nell’ultimo esercizio chiuso anteriormente all’accertamento della violazione, quando tale importo è superiore a euro 60mila oltre alla confisca del prodotto illecito“. Principalmente la guerra sarà rivolta alla carne sintetica: ricordiamo che lo scorso dicembre la Coldiretti aveva organizzato una raccolta firme con una grande partecipazione e il sostegno da parte di Fratelli d’Italia e del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida.
Stati Uniti pronti al pollo sintetico
“Tra gli alimenti sintetici quello su cui si è concentrata maggiormente la ricerca e la produzione è la carne che è il risultato di un processo di coltivazione cellulare operata in laboratorio su cellule animali staminali“, è l’incipit del ddl visionato dall’Agi. Sottolineiamo che il consumo di carne, non sintetica, è parte integrante della dieta mediterranea. Purtroppo, però, altri Paesi extra Ue stanno andando in una pericolosa direzione con “studi finalizzati alla produzione a fine commerciali di tali alimenti“: negli Stati Uniti c’è stato anche il via libera “alla prima carne di pollo prodotta in laboratorio cioè una carne che si produce facendo sviluppare in laboratorio cellule animali“, recita il ddl.
Il nostro Paese chiude, quindi, le porte a ogni tipo di sperimentazione alimentare bloccando sul nascere qualsiasi contaminazione che possa arrivare dall’esterno. “Lo status della ricerca e della sperimentazione degli alimenti sintetici sembra essere ad una fase embrionale tale per cui non si è nelle condizioni, scientifiche soprattutto, di poter escludere che tali alimenti prodotti artificialmente, non abbiano delle conseguenze negative per la salute degli esseri umani“, viene rimarcato nel ddl.
Il plauso di Coldiretti
Lo schema del disegno di legge del governo contro il cibo sintetico “risponde alle richieste di mezzo milione di italiani che hanno firmato la petizione promossa da Coldiretti per salvare il Made in Italy a tavola dall’attacco delle multinazionali, sottoscritta anche dalla premier Giorgia Meloni e dal ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida”: lo ha dichiarato il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, estremamente soddisfatto di quanto verrà discusso oggi in Cdm. Come anticipato, Prandini ha sottolineato il rischio che l’Ue, già quest’anno, possa autorizzare le richieste di alcuni Paesi per il via libera nella produzione. “Dopo la carne la sperimentazione si è estesa al pesce e al latte, mettendo a rischio la naturalità degli alimenti più presenti nella dieta“.
Il presidente di Coldiretti ha aggiunto che dietro questa strategia di immettere sul mercato questo cibo-non-cibo ci sarebbe una precisa strategia delle multinazionali che hanno intenzione di modificare stili alimentari basati unicamente su tradizione e qualità. “La verità è che non si tratta di carne ma di un prodotto sintetico e ingegnerizzato, che non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali, non aiuta la salute perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare e, inoltre, non è accessibile a tutti poiché è nelle mani di grandi multinazionali“, conclude.
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