 La polizia di stato ha tratto in arresto, in flagranza di reato, un esponente nazionale del sindacato ‘Si Cobas’ e un consulente sindacale ritenuti responsabili di estorsione aggravata e continuata nei confronti della famiglia Levoni di Castelnuovo, titolari dell’Alcar Uno, noto gruppo industriale del settore della lavorazione delle carni.
La polizia di stato ha tratto in arresto, in flagranza di reato, un esponente nazionale del sindacato ‘Si Cobas’ e un consulente sindacale ritenuti responsabili di estorsione aggravata e continuata nei confronti della famiglia Levoni di Castelnuovo, titolari dell’Alcar Uno, noto gruppo industriale del settore della lavorazione delle carni.
I poliziotti della squadra mobile modenese hanno sorpreso i due poco dopo aver incassato una parte della somma di denaro, che era stata estorta per calmierare le attività di protesta e di picchettaggio nei confronti delle aziende del gruppo.
Uno dei due arrestati è il coordinatore nazionale Aldo Milani, come si legge sul blog del sindacato stesso. ‘Il nostro coordinatore nazionale Aldo Milani è stato prelevato dalla Polizia, arrestato e tradotto nel carcere di Modena. E’ evidente che ci troviamo di fronte a un escalation repressiva senza precedenti’. Poi una serie di critiche allo Stato: ‘La sostanza è semplice: con l’arresto di Aldo Milani si vuol mettere definitivamente fuorilegge la libertà di sciopero!’, scrivono i ‘Si Cobas’ su internet. Infine, l’annuncio: ‘Proclamiamo quindi fin da ora la mobilitazione in tutti i luoghi di lavoro, e chiamiamo le reti di simpatizzanti e solidali a mobilitarsi nelle iniziative che nelle prossime ore saranno indette dal ‘Sì Cobas’ contro la repressione e per la liberazione immediata di Aldo’.
Le indagini
La richiesta estorsiva complessiva, stando quanto hanno ricostruito le indagini coordinate dalla procura e portate avanti dalla squadra mobile della questura, ammontava a 90mila euro. Nella giornata di giovedì pomeriggio, dopo la denuncia degli imprenditori, gli uomini della squadra mobile sono intervenuti mentre Milani e il consulente sindacale incassavano una prima tranche da 5mila euro in contanti. I due arrestati avevano chiesto il pagamento della somma promettendo in cambio la garanzia della pace sociale tra le parti, ovvero tra i dipendenti di una cooperativa (Alba Service) – da tempo in agitazione – e l’azienda. Il concetto: ‘Se versate questi soldi alla cassa di resistenza noi garantiremo la pace sociale altrimenti ci saranno nuovi picchetti e proteste con l’interruzione dei lavori’.
Il passaggio di denaro è stato interamente ripreso da telecamere nascoste, mentre l’intera indagine, come sottolinea il procuratore capo Lucia Musti, si è avvalsa dell’utilizzo di numerose intercettazioni telefoniche e ambientali. Gli inquirenti invitano ora gli altri imprenditori che potrebbero avere subito lo stesso meccanismo estorsivo a farsi avanti.
La protesta. Una manifestazione di protesta dei Si Cobas davanti al carcere di Sant’Anna è in corso dopo l’arresto per estorsione del coordinatore nazionale Aldo Milani e di un consulente sindacale, in relazione alle proteste avvenute nei mesi scorsi davanti alla Alcar 1 di Castelnuovo Rangone. Al momento è presente più di un centinaio di persone. Il Resto del Carlino
 
								 
								


 
															








