Caro Diario, tra massimo un paio di mesi la variante al RUE porterà in dono alla città il nuovo modello turistico riminese, con appartamenti più o meno grandi al posto della camere degli hotel (per combattere il fenomeno degli affitti brevi), cartolarizzazione della superficie (demolisco fascia mare e costruisco da altre parti, dove non si sa ancora) e la possibilità di realizzare residenziale “Senior Living” stile Florida per recuperare colonie in disuso o grandi hotel dismessi (hotel delle Nazioni a San Giuliano Mare e Villaggio dei Ragazzi a Torre Pedrera ad esempio).
Di questo sostanziale stravolgimento la gran parte della città non sa niente, non ne è a conoscenza per evitare qualsiasi forma di dissenso. La catena dell’informazione della nostra amministrazione è cosi riassumibile: il mondo degli affari manifesta una necessità alla politica che mentre realizza regolamenti e rendering ha già avvisato gli amici che intanto comprano quello che c’è di buono, pagandolo poco. Una volta finito lo shopping vista mare, si alza il velo di segretezza e si da il via agli ultimi passaggi: consiglio comunale per ratificare la decisione con maggioranza che silenziosamente approva e infine incontri in città per illustrare le decisioni già prese e immodificabili.
Nascono spontanee delle domande:
Queste decisioni quando sono state prese? Chi ha la paternità di queste scelte politiche? A chi sono state comunicate? Dove sono state discusse?
Ma soprattutto:
Come mai dopo decenni di immobilismo del mercato degli hotel, negli ultimi due anni sono state comprate tutte quelle strutture che fino a poco tempo fa erano considerate marginali e fuori mercato?
È mai stato discusso e analizzato l’aumento delle soluzioni di affitto con riscatto a medio-breve termine di strutture con difficoltà di gestione?
Credo che questi siano segnali chiari che fino ad ora sono stati negati con forza, ma che presto o tardi diventeranno azioni speculative sul nostro territorio.
Mentre si dedica agli affari di pochi, la politica cittadina continua ad ignorare completamente le vere necessità dei cittadini che chiedono case a prezzi accessibili, servizi di prossimità funzionanti, trasporto pubblico decente, miglioramento della qualità di vita con nuove aree verdi e soprattutto un deciso cambio di passo sul tema della sicurezza. A queste richieste viene risposto che va tutto bene utilizzando assurde classifiche o impresentabili premi sulla sostenibilità ambientale. Oppure si rispolvera il sempre rosso antifascismo, buono per “sgavagnarsela” nei momenti di difficoltà.
Caro Diario la nostra città è sull’orlo di un cambio epocale, altamente impattante nella vita e nell’economia della città. Quello che indigna non sono queste scelte, che oggettivamente possono essere espressione di una linea politica legittima, ma la modalità con cui sono arrivate a compimento. La città è chiaramente in mano a poche persone che dispongono di informazioni, soldi e potere per decidere il bello e il cattivo tempo, con il maggior partito di governo ridotto a silenzioso spettatore. Una questione morale grande come una casa che però nessuno vuole affrontare. Poi ci meravigliamo se va a votare il 40% degli aventi diritto.
“Cara Cara Democrazia, ritorna a casa che non è tardi.”
Stefano Benaglia














