Caro Diario, oggi ritorno su quella che è ormai una situazione tragicomica: l’area sgambamento cani di Viserba. Premetto che è fatto noto sia la mia poca simpatia verso i cani, sia il mio essere favorevole alla piscina nel parco Don Tonino Bello.
Quello che questa vicenda ci insegna però è il rapporto che la politica riminese ha con i suoi cittadini.

Vado con ordine. L’area di sgambamento dei cani sorgeva all’interno del parco Don Tonino Bello già da parecchi anni e nel progetto della nuova piscina comunale si evinceva chiaramente il suo mantenimento all’interno dell’area verde, anche dopo la costruzione del nuovo impianto natatorio. Tutto relativamente tranquillo fino alla riunione del 4 di dicembre 2024 al centro sociale Viserba 2000. Riunione organizzata dagli assessori Mattei e Morolli per illustrare che l’area sgambamento sarebbe stata chiusa nel giro di pochi giorni per essere spostata, in via provvisoria, nell’ex campo da calcetto di via Tombari angolo via Padre Igino Lega. La motivazione era che all’interno del nuovo parco della piscina sorgerà una nuova area gioco inclusiva, addirittura la più grande in regione. Impossibile opporsi alla decisione, non si vorrà mica mettere a paragone i cani con i bambini? Una semplificazione che così posta non ha permesso dialogo e che trovo profondamente semplicistica e di una banalità incredibile.
Ad oggi del nuovo sgambamento cani non c’è traccia ma in consiglio comunale, ad una proposta di delibera del consigliere Brunori, l’assessore Morolli ha risposto che non è ancora stata fatta perché un privato, di buon cuore e dalla grande disponibilità, sta provvedendo ad attrezzare un’area interamente a sue spese, senza specificare la data di consegna o l’esatta ubicazione. Trovate online la registrazione del consiglio comunale.
Caro Diario, sono queste azioni che allontanano i cittadini dalla politica e dalli istituzioni. Creare un problema, presentare una soluzione e poi tradire la stessa promessa fatta, lasciando i cittadini dell’incertezza della quotidianità è un mancanza di rispetto senza precedenti, quasi una presa per il c**o. Qui il tema non è l’area sgambamento cani in se, ma l’atteggiamento dei governanti sui propri cittadini, che denota la tipica arroganza del potere autoreferenziale.
A gni Sem !
Stefano Benaglia